Parte il progetto di riforma delle procedure dei pagamenti dei premi ippici del Ministero delle Politiche Agricole. Grazie all’introduzione di semplificazioni e di processi informatizzati si punta a ridurre sensibilmente i tempi medi di lavorazione e della successiva liquidazione dei premi relativi alle corse ippiche. Si inizia con i premi con fatture del mese di gennaio 2020 che oggi vengono pagati a 130-140 giorni in media e che, attraverso il nuovo sistema, si mira ad erogare in 90-100 giorni. La fase successiva riguarderà la razionalizzazione dell’anagrafica e del database degli operatori per poi passare ai premi senza fattura che partiranno non appena ricominceranno le corse.
"L’epidemia Covid-19 non ha bloccato il progetto di riforma che stiamo portando avanti sin dal mio ingresso al Ministero delle Politiche Agricole – dichiara il Sottosegretario con delega all’ippica, Giuseppe L’Abbate – Sui pagamenti l’obiettivo è arrivare a pagare tutti entro 80 giorni, tenendo conto che almeno 34 giorni di questi sono propri di fasi incomprimibili: penso, ad esempio, alla registrazione dei decreti di impegno e di liquidazione nonché ai tempi tecnici di erogazione della Banca d’Italia. Per sciogliere qualsiasi dubbio sulla nuova procedura sarà possibile rivolgere i quesiti alla casella di posta elettronica dedicata Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
La speranza è che ci venga concesso di ripartire quanto prima con le corse ippiche: ben cosciente del fatto che tra gli attuali allenamenti e le gare vere e proprie a porte chiuse non vi sia una grande differenza di persone coinvolte – spiega Giuseppe L’Abbate – sono il primo a voler dare avvio alla ripartenza. A tal proposito è in corso una interlocuzione, ma la gestione dell’epidemia Covid-19 risponde alle direttive del Comitato Tecnico-Scientifico che, nel vagliare le diverse questioni antepone, ovviamente, la salute degli italiani nell’interesse di tutti.
Nel frattempo, al Ministero delle Politiche Agricole siamo pronti col protocollo di sicurezza sanitaria necessario per la ripresa delle corse ippiche”.
Un disegno di legge bipartisan che trasforma la crudeltà verso gli animali in un crimine federale ha superato il voto del Congresso statunitense e il presidente Trump ne ha messo la firma.
Il “Prevent Animal Cruelty and Torture (Pact) Act” è una legge federale che combatte e punisce gli atti di crudeltà verso gli animali, vietando di schiacciare intenzionalmente, di bruciare, annegare, soffocare impalare o altre violenze che causano gravi lesioni fisiche agli animali. Le persone ritenute colpevoli verranno condannate con l’accusa di reati federali, con pesanti multe e fino a sette anni di carcere.
«La maggior parte della gente è scioccata nel scoprire che gli Stati Uniti non hanno una legge federale contro la crudeltà verso gli animali» ha dichiarato Holly Gann, direttore della Animal Wellness Foundation, in un comunicato stampa di ottobre .
Il Pact – promosso dal repubblicano Ted Deutch e il democratico Vern Buchanan – è nato per colmare una lacuna della legge del 2010 – nell'Animal Crush Video Prohibition Act – , che punisce solo gli abusi mostrati nei video. In particolare questa è nata spinta dall’onda di indignazione legata al “Fetish crush”, un pratica perversa che prevede che una donna calpesti con la scarpa piccole creature.
«La tortura di animali innocenti è ripugnante e dovrebbe essere punita nella misura massima consentita dalla legge – ha dichiarato Buchanan prima della cerimonia della firma del presidente Trump – . Firmare questa legge in legge è una pietra miliare e significativa per i proprietari di animali domestici e gli amanti degli animali in tutto il Paese».