Può succedere che gli animali sopravvivano alla morte del proprietario, e questo può creare la problematica di chi li manterrà e a quali condizioni.
Ci sono vari modi per assicurare loro un destino dignitoso. La legge impedisce che siano gli eredi diretti di un lascito testamentario, ma non impedisce che indirettamente possano diventarlo.
Per molti i propri animali sono membri della famiglia, e quindi assicurarsi che abbiano di che vivere anche dopo la propria dipartita risulta fondamentale.
A questo scopo, è possibile identificare un beneficiario “umano”, ad esempio un familiare, parente, persona di fiducia o associazione animalista, nominandolo erede dei beni che si intendono destinare a favore dell’animale (o anche di più animali) e prevedendo una clausola specifica, per creare il vincolo a utilizzare le risorse per l'accudimento degli animali.
L’animale o gli animali dovranno essere chiaramente indicati nel documento e si potranno anche precisare le modalità con cui detenerli e garantire il loro benessere per gli anni futuri. Si può scegliere di affidare gli animali a un’associazione o a un ente protezionistico, destinando loro anche il patrimonio ereditario. In questo modo, non solo si dà un futuro ai propri animali, ma si garantisce che il lascito, se ingente, aiuti anche altri animali abbandonati o negletti.
Il testamento o lascito
Per essere valido, un testamento deve essere scritto e firmato di proprio pugno (olografo). Per avere maggiori garanzie che non sia manomesso o disperso, è consigliabile predisporlo in forma di testamento pubblico, cioè redatto da un notaio con le dovute formalità.
L’atto acquisisce, così, un’ufficialità inoppugnabile e avrà anche il vantaggio di rimanere archiviato nel repertorio per gli atti di ultima volontà, che è un registro in cui il notaio tiene traccia di tutti gli atti da lui ricevuti. Certo, il notaio è un servizio a pagamento, ma è l'unico modo per garantire che le proprie volontà siano rispettate e che non si incappi nel rischio di violare le norme sull’eredità legittima di eventuali altri beneficiari, rendendo così vano l’intento di tutelare il proprio animale. Il notaio saprà dunque come consigliare in base alla situazione specifica.
La figura del destinatario del lascito che dovrà occuparsi degli animali
Al fine che le proprie volontà siano rispettate, è bene rivolgersi alla consulenza del notaio per tempo. Si potrà così, nel caso di patrimonio ingente, stipulare figure di controllo per fare sì che il patrimonio non sia destinato a fini diversi da quelli prescritti nel testamento.
Anche nel caso la somma del lascito fosse esigua, è bene rivolgersi ad un legale o notaio per tempo, almeno per la consulenza, perché un lascito esiguo e non sufficiente a mantenere gli animali, potrebbe scoraggiare il destinatario poco motivato dall’accettare l’impegno. Si possono dunque nominare più figure, nel caso il primo designato rifiuti l'incarico. La previsione di una seconda figura sarà indicata come la persona che dovrà sostituire la prima, nel caso in cui questa non possa o non voglia adempiere agli obblighi di mantenimento e cura degli animali.
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