Un maxi processo a Napoli contro clan organizzato, 68 imputati, per discariche abusive e corse clandestine di cavalli, è iniziato in primo grado nel 2013 e si è concluso nel 2022, purtroppo, con assoluzioni e prescrizioni! Del resto i reati erano stati accertati nel 2008 e la lentenza processuale ha fatto il resto.

Due i filoni del processo:

  • Febbre da cavallo. Il clan gestiva, attraverso affiliati, un'associazione dedita all’organizzazione di corse clandestine di cavalli cui venivano somministrate sostanze dopanti che comportavano sevizie o strazio per gli animali. Il sodalizio criminale organizzava queste corse in modo itinerante. Si spostavano soprattutto in regione Campania. Varie le tipologie di gare di trotto organizzate nelle strade: dal confronto a due, con eliminatorie, ottavi e quarti di finale, alla semifinale e persino la finalissima del "campionato" abusivo. Varie - anche - le tipologie di “sevizie” alle quali i poveri cavalli venivano regolarmente sottoposti: dalle terrificanti condizioni in cui erano costretti a ‘sopravvivere’ (box 2 metri per 1 senza luce, garage, stalle abusive, “legati al morso con 2 catene e moschettoni da 30 centimetri, immobili per intere giornate”), alle bastonate quotidiane con le mazze ferrate, fino al martirio finale a colpi di martello, per i cavalli più fortunati la morte tramite revolver. Nel bel mezzo, una gamma di torture per somministrare le droghe e migliorare le performance. Dalle intercettazioni predisposte dagli organi inquirenti della giustizia, il clan non si faceva mancare le regolari corse in ippodromo a Napoli, con i medesimi cavalli dopati.

Intercettazioni non ritenute valide per il reato di corse clandestine di cavalli.

Horse Angels era costituita per questo filone del processo, difesa dall'Avv. Scardamaglio del Foro di Napoli.

  • Dirty Water. Il clan gestiva discariche di rifiuti in provincia di Napoli. Gli imputati sversavano i liquami raccolti nelle fogne e nei terreni dei comuni del settentrione napoletano in maniera abusiva e non congrua. Dall’analisi delle acque fognarie, che poi sono finite in mare, erano presenti stagno, idrocarburi pesanti, berillo e altri materiali pericolosi.

Tra le altre parti offese, il Ministero dell'ambiente, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il comune di Napoli e numerose associazioni animaliste e ambientaliste.

Il processo di primo grado è iniziato nel 2013 e si è concluso nel 2022 con prescrizioni e assoluzioni. I beni sequestrati sono stati restituiti.

Unica nota positiva, i fatti erano del 2008 e allora erano stati sequestrati oltre 100 cavalli da corsa, affidati agli stessi indagati. Un successivo sopralluogo aveva determinato che 69 dei cavalli sequestrati erano spariti senza tracciabilità e per questa "sottrazione di beni sottoposti a sequestro", grazie alla querela di Horse Angels, difesa dall'Avv. Laura Mascolo del Foro di Napoli, tre imputati erano stati condannati nel 2020, vedi qui link.