Condannati in definitiva gli affiliati a tre clan campani che dopavano e maltrattavano gli animali per le corse clandestine.
Nei piatti degli italiani carne "drogata": li mandavano al macello quando non servivano più, non erano di certo, infatti, detentori di equini da compagnia, per mantenerli fino a morte naturale.
Pieni di droga nelle vene, fustigati e spronati oltre ogni possibilità, per correre su strada e realizzare guadagni illeciti tramite le scommesse clandestine, per questo e altri reati, tra i quali spicca l'estorsione, 39 imputati di tre clan camorristi: Di Domenico, Moccia e Marotta, sono stati condannati definitivamente in Cassazione.
Un'Odissea interminabile e orribile di corse clandestine e di estorsioni aggravate dal 416 bis.
Significativi alcuni passi delle intercettazioni: si utilizzava un cavallo che, se "non preparato", non vinceva nulla: "il cavallo..., si dice, quello ha quattro anni e se ne va, però quattro, cinquecento metri il barbiere gli fa uscire il sangue da tutte le parti..." - "Il cavallo di ********* se non lo bombardi...non cammina".
Nelle scuderie dei camorristi sono stati sequestrati farmaci ad effetto dopante e vietati e si è scoperto anche un giro di furti di medicinali che venivano usati sui cavalli impiegati nelle corse con la collaborazione di veterinari compiacenti.
L'associazione Horse Angels si è costituita solo per il reato sui cavalli (corse clandestine e maltrattamento). E' stata difesa in primo e secondo grado dall'avvocato Laura Mascolo del Foro di Napoli e in Cassazione dall'Avv. Prof. Francesco Vergine del Foro di Lecce.
Per quanto ci riguarda, non pensiamo di poter recuperare il risarcimento dai clan della camorra, ma siamo soddisfatti di aver chiuso il cerchio e aver ottenuto nominalmente una condanna tanto grande. Grazie magistratura per aver fatto la cosa giusta! Abbasso corse clandestine di cavalli su strada.