Un maschio del 2015, razza sella italiano, mantello sauro, è risultato positivo a Busto Arsizio, presso Associazione Sportiva Etrea - VA - nel luglio 2020 al FLUNIXIN, un fans.
Il cavallo risutava positivo anche in II analisi presso il laboratorio francese LCH, Laboratoire des Courses Hippiques, uno dei migliori al mondo nella lotta al doping, mentre le prime analisi erano state condotte dal laboratorio italiano UNIRELAB.
Incolpata, per il Ministero delle Politiche Agricole che finanziava la tappa, è la proprietaria dell'animale, non il cavaliere abbinato al cavallo.
La gara era una Mipaaf 5 anni elite altezza ostacoli 1.15 precisione, disputata presso l'Associazione Sportiva Etrea di Busto Arsizio nel luglio 2020, dove il cavallo è arrivato primo.
La sostanza è indicata per alleviare l'infiammazione associata a problemi muscoloscheletrici di tipo acuto.
Ricordiamo però che ci sono almeno 2 sentenze di Cassazione sul punto, secondo le quali somministrare un antidolorifico a un cavallo con il malcelato fine di lenire il dolore... per consentire ad un cavallo afflitto da patologie muscolari di partecipare ad una gara, alla quale in presenza di dolore non avrebbe partecipato, integra l'ipotesi di maltrattamento, perché non garantisce il benessere dell'animale, ma anzi lo espone a situazioni di stress (comuni nelle competizioni sportive) e a rischi ulteriori che possono pregiudicarne in modo ancor più significativo lo stato psicofisico.
Ora, il flunixin è una sostanza per la quale non esiste una soglia di tolleranza per il regolamento addotto nel giudizio sportivo. Il giudizio sportivo si limita però a punire blandamente per la mancata sportività, arretrando comunque il cavallo dai risultati della competizione.
Va però sottolineato che la giustizia sportiva è una cosa, quella penale ben altra. Nel giudizio sportivo il doping è un illecito, per le leggi italiane è un reato.
Il reato di doping, ovvero di maltrattamento, previsto al II comma dell'art. 544 ter, è un reato di pericolo e si configura nel momento in cui viene provato l'uso di "sostanze stupefacenti o vietate, ovvero si sottopongono i cavalli a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi", senza che ci sia nemmeno bisogno della prova del danno subito dall'animale.
- Per tutto ciò di cui sopra, ipotesi di maltrattamento e frode in competizione sportiva, Horse Angels ha deferito i fatti alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio.
- Per tutto ciò di cui sopra, Horse Angels ha deferito il cavaliere alla Procura Federale della FISE, atteso che, per la giustizia sportiva federale, in caso di doping, la responsabilità è del cavaliere, come da rinvenirsi nella disciplina di cui al Regolamento di Giustizia della F.I.S.E. e del Regolamento EAD- ECM, dedicato al doping equino. Desumendo che, l’avvio del procedimento di deferimento dovrebbe essere banalmente scontato attraverso la trasmissione delle sentenze Masaf di giustizia sportiva e, infine, condividendo che in diritto sportivo non possa esserci un termine perentorio, ma ordinativo, per espletare l'azione disciplinare.
Da aggiornarsi con gli esiti delle varie azioni.