Nureiev Champ, un trottatore 13enne, che aveva vinto in carriera oltre 100mila euro, è scomparso dall'Ippodromo di Padova nell'8 agosto 2020, senza tracciabilità vera (ma con una tracciabilità fittizia). Non era più in grado di correre le regolamentari.

Pur essendo stato trasportato da una ditta di trasporto ippica, pur avendo fatto un passaggio di proprietà, grazie ad investigatore privato si è saputo che non era andato dove dicevano i documenti.

La pubblica giustizia si voleva fermare alla tracciabilità cartolare, senza verificare che corrispondesse al vero. Non si è rassegnata Lucia De Angelis, che il cavallo lo ha fatto nascere e ha voluto approfondire con investigatore privato se il cavallo fosse realmente dove i documenti indicavano.

E così ha potuto integrare la denuncia con nuove notizie di reato: il cavallo non è mai arrivato dove il passaggio di proprietà indicava che fosse (nel comprensorio napoletano) perché il detentore, contattato dall'investigatore privato, è subito andato dai carabinieri a denunciare il falso documentale, disconoscendo non solo l'arrivo di Nureiev Champ, ma anche quello di altri 5 cavalli da corsa a fine carriera di cui non sapeva nulla.

In pratica, i cavalli spariscono anche grazie a prestanome, consapevoli o meno di essere utilizzati per far sparire cavalli da corsa valutati oramai inutili ai fini di carriera agonistica. In questo caso la persona usata come prestanome si è ribellata, denunciando il falso documentale e dichiarando che non aveva alcun accordo per tale business di ricevere il cavallo/i poggiati sul suo codice di stalla da terzi.

Nureiev Champ, anziché andare dove diceva il contratto di vendita, sarebbe finito in Abruzzo dagli zingari cavallari a correre le corse clandestine, e lì sarebbe morto poco dopo. Di lui non si sa più nulla. E speranze che sia ancora vivo sono al lumicino.

In penale

Ad un anno dalla scomparsa, 8 agosto 2020, un'unica certezza, due indagati per l'ipotesi del 544 ter C1 da parte della Procura della Repubblica di Padova. Parte offesa l'allevatrice denunciante, che assistita dal proprio avvocato ha continuato a sostenere la necessità di fare giustizia: perché se i cavalli spariscono c'è sempre un responsabile (o più di uno) e la giustizia non può non occuparsi di sparizione di cavalli non macellabili, ne va anche di salute e sicurezza pubblica, visto che tali cavalli potrebbero finire nel business delle corse clandestine o in quello della macellazione abusiva, reati entrambi perseguibili d'ufficio.

Articolo da aggiornare con l'esito giudiziario della vicenda.