Tribunale di Catanzaro, si è aperto il processo denominato Erebo Lacinio. L’operazione di indagine era scattata su impulso della Distrettuale di Catanzaro, che avrebbe ricostruito un sistema fraudolento teso ad intercettare illecitamente fondi pubblici per 19 milioni di euro. Inoltre gli inquirenti contestano anche un traffico di rifiuti legato alla produzione di energia da Biogas.
Secondo quanto ricostruito dalle fiamme gialle, gli imputati avrebbero promosso un’organizzazione mirata a mettere in piedi l’ipotizzato raggiro attraverso “Le verdi praterie”.
Al centro dell’operazione, una società di Isola Capo Rizzuto nata nel 2005 come azienda agricola e di produzione e trasformazione dei prodotti caseari. Secondo quanto riportato dall’inchiesta, tra il 2010 e il 2011 l'azienda avrebbe realizzato «un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile costituito dal biogas derivante dalla digestione anaerobica di biomasse animali e vegetali».
Secondo i magistrati Sirleo e Guarascio, l’impianto avrebbe iniziato ad operare prima di avere tutte le autorizzazioni, utilizzando per l’alimentazione prodotti non tracciati e non comunicati. In questo modo l’azienda avrebbe percepito illecitamente dal Gestore del servizio energetico nazionale fondi pubblici per oltre 19 milioni di euro.
Nello specifico, osservano i due pm, uno degli imputati avrebbe impartito ai vertici e al personale de “Le verdi praterie” le direttive operative per assicurate il costante approvvigionamento di materiale di origine animale e vegetale da immettere nell’impianto di biogas.
Allo stesso modo avrebbe pure dettato la linea alla società sia per lo sversamento del rifiuto organico, che per la separazione illecita del nocciolino dalla sansa in corso di lavorazione per alienare il rifiuto a terzi.
Mentre in merito allo smaltimento illecito del “digestato” (il materiale che resta dalla produzione del biogas), il fertilizzante sarebbe stato sversato sui terreni di Isola Capo Rizzuto come un semplice rifiuto.
Horse Angels si è costituita parte lesa per la parte di tutela ambientale del nostro statuto, difesa dall'Avv. Giuseppe Marino del Foro di Reggio Calabria.