Nell'ambito alla nostra lotta al doping sui cavalli, in quota galoppo, abbiamo concentrato le nostri attenzioni su un cavallo positivo a NANDROLONE nell'estate del 2021, un derivato ormonale del testosterone, archiviato in Commissione di appello MASAF per errore di notificazione della positività all’allenatore.

In poche parole, visto che il Ministero, qualche suo funzionario, avrebbe sbagliato a inviare la notifica del procedimento disciplinare, secondo l'avv. dell'incolpato è venuta a meno la garanzia di difesa, perché non ha potuto chiedere le seconde analisi. Da lì, il giudizio disciplinare di appello, che si conclude con zero addebiti.

E il cavallo? Il doping ormonale è il più grave in assoluto, si potrà mai archiviare per un errore di notifica?

Abbiamo chiesto di fare accesso agli atti al Ministero, per verificare il fascicolo, l'invio alla PEC sbagliata ci era sembrato strano. Se invii ad una PEC scaduta ti dà subito errore, quindi il funzionario avrebbe dovuto, almeno in teoria, avvedersi dell'invio sbagliato e correggere l'errore per tempo.

Il Ministero ci ha negato l'accesso agli atti, che pur ci aveva dato per un altro fascicolo, dicendo che non ne abbiamo diritto. E per l'altro fascicolo? Come mai per l'altro il diritto l'avevamo? Improvvisamente è saltata fuori la gabbola che per l'ostensione del fascicolo occorre notiziare l'interessato, che ovviamente si oppone.

Risultato, abbiamo fatto ricorso al TAR sull'accesso agli atti per i casi di doping che vogliamo seguire per la tutela del cavallo, assistititi dall'Avv. Stefano Mattii del Foro di Fermo.

L'udienza è per l'11 luglio prossimo.

"Lasciare le cose così, cioè far leggere a migliaia di appassionati sul sito MASAF, settore ippica, che il DOPING de quo agli ormoni è definitivamente archiviato, per ERRATA comunicazione all’allenatore della positività, è il peggiore veicolo di tutela dell’Ippica".

Vediamo se il TAR ci darà ragione che, in casi come questo, voler andare a fondo su come viene gestita la giustizia sportiva è un diritto. Se avessimo torto, viene a meno un ulteriore motivo per credere che la riforma, e rilancio etico dell'ippica, sia veramente possibile. Senza trasparenza non ci può essere legalità, non ci può essere giustizia.