Per allevatore irresponsabile si intende quel fai da te commerciante che mette al mondo creature che nessuno vuole. Si tratta di persone prive di vere conoscenze della razza, o di risorse adeguante, che producono equini purchessia, che saranno probabilmente infelici o passati di mano in mano tra gente che non li sa gestire. Trattandosi di equini dallo scarso o nullo valore di mercato (tranne il prezzo della carne) vanno a ingrossare il numero di animali non voluti, scartati, abbandonati o che vanno al macello. Purtroppo, in Italia non ci sono ancora leggi adeguate a far chiudere definitivamente gli allevamenti irresponsabili.
Oggi, prima di far riprodurre un cavallo, occorre valutare onestamente la situazione economica in cui si trova l'Italia e in particolare il mondo del cavallo, specialmente se si è contrari alla macellazione equina.
- Chi ha i soldi, non compera il cavallo fai da te, portatore di tare di conformazione. Vuole un cavallo di genealogia e lo vuole con una buona conformazione e prospettive sportive.
- Chi i soldi non ce li ha, si accontenta di cavalli di seconda mano, e se compera il puledro, probabilmente non ha poi le risorse per educarlo e metterlo a sella, mettendo il puledro una volta cresciuto a rischio di essere scartato.
Eppure, c'è ancora gente che riproduce equini purchessia, anche se poi non è in grado di portare avanti dignitosamente quelle vite e venderle sul mercato a un prezzo che gli ripaghi il lavoro.
Definizione di allevamento irresponsabile:
- Allevamento di puledri senza mercato a sella, perché c'è la possibilità di farlo a costo basso o zero (su demanio pubblico)
- Allevamento di grandi quantità di cavalli da abbattere per trovare quel singolare puledro "campione"
- Allevamento di cavalli geneticamente difettosi, con tare genetiche ereditarie o senza genealogia o mercato
- Allevamento di cavalli a caso per vedere nascere dei puledri
- Allevamento di cavalli che non si è in grado di curare adeguatamente per mancanza di risorse economiche
- Allevamento di cavalli che non si è in grado di gestire, addestrare e promuovere
Gli allevatori irresponsabili spesso rientrano in molte di queste categorie contemporaneamente.
Mentre è facile puntare il dito contro gli allevatori "marginali", coloro che vivono di espedienti, facendo pascolare cavalli magari su pubblico demanio, non li chippano, non li tracciano, a mala pena hanno i soldi per curarli, risulta più ostico identificare i sovvraproduttori seriali, quelli che hanno bisogno di molti "prodotti" per far emergere il campione, e dunque hanno anche molti "scarti", tradizionalmente inviati al macello in giovane età.
Ma anche negli allevamenti più piccoli, apparentemente di cavalli di razza, ci può essere mancanza di serietà, con eccesso di consanguineità e mancanza di esclusione dalla riproduzione di quei soggetti che sono portatori di tare. Si veda nell'allevamento dei cavalli per le razze americane l'eccesso di ricorrenza di atassie e altre tare ereditarie, perché si accoppiano sempre gli stessi soggetti, spesso consanguinei.
La connessione tra allevamento irresponsabile e maltrattamento è frequente. Un allevamento irresponsabile non genera profitti. Senza profitti, non ci sono le risorse per curare adeguatamente gli equini sotto il profilo igienico e sanitario.
In conclusione, prima di far nascere un cavallo oggi giorno, sarebbe meglio chiedersi se si è adatti al mestiere di allevatore, se si hanno le competenze e le risorse adeguate, se c'è un mercato per il nascituro diverso dalla carne.