Non tutti i cavalli avranno bisogno di una stalla come alloggio. Alcune razze rustiche, con mantello spesso, sono in grado di vivere all'aperto per tutto l'anno, a condizione che possano ottenere riparo dai venti dominanti, sole estivo e mosche. Il ricovero può essere naturale (ad esempio alberi e siepi) ma occorre, per essere in regola con la normativa vigente, anche un riparo costruito dall'uomo, ad esempio una capannina o una tettoia chiusa su almeno tre lati, dimensionata a seconda del numero e tipo di equini ospitati.

{tab La Stalla o Box}

Dove i cavalli sono meno resistenti, razze più delicate, dove ci sono soggetti malati, deboli, anziani o molto giovani, può essere necessaria una sistemazione in box di scuderia, per proteggere gli animali dal freddo e umido, o dal clima troppo caldo, senza che questo significhi che possano vivere stabulati al chiuso 24 ore al giorno, 365 giorni l'anno, senza mai godere della libera deambulazione. Un'area di sgambamento annessa, o adiacente, va prevista per una gestione etologica (cioè rispettosa della psicologia dell'equino).

Ogni cavallo può avere necessità di alloggio chiuso a breve termine, in caso di ferita, malattia, incidente, e queste circostanze vanno previste per tempo, per essere in grado di gestire l'emergenza che ne deriva.

Badate bene, per poter erigere una stalla, o ricovero per equini, occorre il permesso dell'ASL veterinaria del vostro comune (tale permesso si chiama “codice aziendale” o “codice di stalla”, ed è necessario anche per un solo pony tenuto nel giardino di casa), altrimenti il possesso di equini è abusivo e sanzionabile. Perché questa normativa? Non deve stupire, se non ci fosse niente del genere, la gente si inventerebbe di mettere l'equino nel giardino del condominio o su un terrazzo, o di erigere una stalla a dirimpetto del vicino, posizionando la letamaia a stretto giro d'aria con la finestra della cucina del vicino stesso. Le regole esistono perché spesso manca il buon senso.

{tab Il pascolo}

La superficie di pascolo necessaria dipenderà dal tipo di erba, terreno, condizioni climatiche, periodo dell'anno, tipo di cavallo e quanto coinvolgimento nella gestione del terreno si è in grado di portare avanti.

Come regola generale, ogni cavallo di taglia media richiede circa un ettaro di terreno, se non viene fornita alcuna alimentazione supplementare. Per un pony o un asino ci si può regolare su un terzo del terreno necessario per un cavallo.

Se l'area non è sufficiente a sfamare l'equino (è presto detto, basta osservarne la forma fisica, se il peso ideale viene meno, questo è un sintomo di penuria di alimento), occorre prevedere, sin dall'inizio, la supplementazione in fieno ed eventualmente anche granaglie, a seconda del tipo di equino e del suo livello di movimentazione. Un buon programma di gestione del pascolo evita problemi di impoverimento della qualità delle fibre disponibili, facilita il controllo dei parassiti, contribuisce a mantenere un buon drenaggio e riduce il rischio di erbe infestanti e magari tossiche.

{tab Il paddock}

Per paddock si intende un recinto per equini. Il paddock, perché sia un ambiente salutare, necessita cura del fondo. Questo significa, per esempio, raccogliere le deiezioni e un sistema di rotazione tra più aree per conservare la tenuta del fondo, cioè, ove possibile, spostare i cavalli quando il terreno è molto bagnato per evitare che i cavalli stazionino troppo nel fango, dannoso per l'azione sui loro piedi e per la salute, se la situazione si protrae per molto tempo, tale per cui gli equini vivono perennemente, e mangiano, nella fanghiglia formata da terra calpestata, umidità, deiezioni.

In condizioni fangose è importante che il cavallo abbia a disposizione uno spazio di dimensioni adeguate, dove ci sia almeno un'area rialzata e ben drenata dove l'animale possa sottrarsi al fango. Scegliere un terreno con una pendenza verso il basso, dove la stalla/ricovero stia invece in alto, favorisce che rimanga asciutta la zona di abbeveraggio/alimentazione.

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