Paese che vai usanze che trovi. Mentre da noi cani e gatti sono privilegiati, per l'induismo l'animale sacro per eccellenza è la mucca.

L'India ha il 30 percento del bestiame mondiale. Ci sono 26 razze distintive di bovini in India. La gobba, le orecchie lunghe e la coda folta distinguono la mucca indiana.

Poiché la mucca è rispettata come un animale sacro, può vagare incolume ed è piuttosto abituata a circolare libera, anche in mezzo al traffico. Questo comporta l'esistenza di mucche "randagie", prive di proprietario, che nessuno cattura, che vivono mangiando quello che trovano ed elemosinando avanzi delle tavole. Generalmente sono supportate dai templi induisti, specialmente nell'India meridionale.

Rispetto all'Italia, dove la maggior parte della zootecnia è intensiva, e il bovino è un oggetto da sfruttare, della cui salute e benessere, meno ancora felicità, pochi si interessano, per gli indiani rispettare la mucca è fondamentale.

Si dice che il Mahatma Gandhi sia diventato vegetariano perché riteneva che le mucche fossero maltrattate.

Significato religioso della mucca

Ai bovini sono dedicati dei templi e statute, sia nella versione maschile, il toro Nandi, la mitica cavalcatura di Shiva, di colore bianco (simbolo di purezza), le cui quattro zampe rappresentano la Verità, la Rettitudine, la Pace e l'Amore, sia nella versione femminile, come madre surrogata di tutti e simbolo di ricchezza.

Con il burro chiarificato prodotto dalle vacche munte, si compiono i riti sacrificali. Inoltre la mucca agisce come madre surrogata, fornendo latte agli esseri umani, per questo è la madre del mondo.

Di tutti i doni, la mucca è ancora considerata il dono più elevato nell'India rurale. I Purana, antiche scritture indù, affermano che nulla è più pio del dono delle mucche. "Non esiste un dono che produca più merito benedetto".

Della mucca non si butta niente

Con lo sterco vengono preparate delle 'pagnottelle' usate nelle campagne indiane per accendere il fuoco e cucinare i pasti. Il tradizionale ed ecologico combustibile, composto da letame secco e compresso, è venduto ovunque.

Nei villaggi, soprattutto nel nord dell'India, è una pratica abituale raccogliere per strada gli escrementi di mucche e bufali per poi farli essiccare sulle pareti delle capanne. E' un lavoro riservato di solito alle donne che si occupano del focolare domestico.

Per milioni di induisti la vacca è un animale sacro e i suoi prodotti, compresi gli escrementi e l'urina, sono utilizzati per diversi rituali di purificazione e nella medicina. L'urina in particolare è considerata un disinfettante. Sono in commercio nei negozi e di recente anche on-line sotto forma di saponette, creme per la pelle e shampoo.

Poiché si ritiene che la mucca sia il dono utile di Dio all'umanità, il consumo di carne bovina è considerato sacrilego per gli indù.

La vendita di carne bovina è vietata in molte città indiane e pochi indù sarebbero pronti ad assaggiare la carne bovina per ragioni socioculturali.

Noi occidentali dovremmo imparare che le mucche meritano per lo meno di pascolare liberamente, vietando l'allevamento intensivo di vitelli per la carne e di bovine per il latte, che non è fonte di benessere per gli animali, né è salutare per gli umani che pretendono di cibarsene.