Esiste anche un mercato crudele legato al sangue delle giumente incinte, attaccate a macchine succhiasangue che finiscono per farle collassare e morire.

Le cavalle sono ingravidate continuamente e, se sono troppo deboli per mandare avanti la gravidanza, vengono fatte abortire. Quelle che sopravvivono, diventano a loro produttrici di sangue; i maschi vengono venduti al macello, come le stesse cavalle quando improduttive, malate e impossibilitate a continuare nel sordido business.

Per fermare questo inutile massacro (che alimenta il business delle aziende farmaceutiche) sulla piattaforma Avaaz è stata lanciata una petizione che chiede di mettere al bando l’importazione in Europa di qualsiasi prodotto equino ottenuto con tecniche crudeli o che causino sofferenze sugli animali. La petizione ha già raccolto oltre due milioni di firme Link .

Nonostante questo, il business è stato tutt'altro che fermato.

L'Islanda è il paese che porta avanti maggiormente in Europa le fattorie del sangue.

Viene estratto un ormone da cavalle gravide per stimolare l’ovulazione degli animali in allevamenti intensivi.
 
L'EFTA (Associazione Europea di Libero Scambio) ha condannato questa pratica. 
 
Tra l'altro, come possono essere salubri alimenti tratti da animali che fanno questi ormoni? Siamo quello che mangiamo, peccato in Italia ci sia ancora così poca empatia e consapevolezza a tavola.
 
Un po’ più di introspezione nella scelta di cosa si mangia non aiuterebbe solo gli animali e l’ambiente, ma anche la conservazione del proprio stato di salute.
 
Rimane da capire se la condanna dell'EFTA è solo morale o avrà ripercussioni sulla chiusura dei lager di cavalle gravide per lo scempio degli allevamenti intensivi.
 
#Islanda #cavalle #EFTA (Associazione Europea di Libero Scambio) #fattoriedelsangue 🐴💉