La Commissione Europea sta facendo pressione all'Islanda per vietare il commercio del sangue da cavalle gravide, da cui estraggono un ormone che viene usato per aumentare la riproduzione negli animali da allevamento.
Questo ormone (chiamato PMSG) viene poi tramutato in polvere e spedito in UE e nel Regno Unito per creare prodotti ormonali che aumentano la riproduzione nelle femmine di maiali, mucche e altri animali da allevamento.
Nonostante questa pratica vada avanti da decenni in Islanda, moltissimi islandesi hanno affermato di non averne avuto conoscenza finché un video di Animal Welfare Foundation non è stato trasmesso in televisione lo scorso novembre. Si è trattato di un reportage sotto copertura, poi postato su YouTube, che testimonia le condizioni di maltrattamento cui sono sottoposte le fattrici nelle fabbriche del sangue.
La documentazione mostra le cavalle scuderizzate in box e colpite dagli operatori della fabbrica che prelevano il loro sangue con delle grandi canule inserite nella vena giugulare.
L’azienda farmaceutica Isteka, proprietaria o subappaltatrice di queste fattorie, ha detto alla stampa che dalle cavalle gravide vengono prelevati cinque litri di sangue ogni settimana per otto settimane consecutive: la cifra supera di quattro volte la quantità specificata nelle linee guida internazionali.
La Commissione Europea si è detta “estremamente preoccupata” e il Parlamento Europeo, tramite un documento sul sito internet ufficiale, che chiede la transizione a pratiche innovative senza animali per la farmacologia, ha chiesto il divieto delle importazioni in Europa dell’ormone, tra le altre misure da praticare per una transizione a una medicina con meno sofferenza animale.
La pratica delle fabbriche di sangue delle cavalle è stata poi denunciata da molte associazioni animaliste con sede in Europa.
Anche in Islanda c’è chi sta lavorando per porre fine al business delle fattorie del sangue. Il Partito popolare di opposizione ha presentato al parlamento un disegno di legge – in attesa di votazione – che chiede il divieto.
Leggi anche:
Abolire il vergognoso business del sangue equino