Contrastare la violenza sugli equini significa anche aiutare a prevenire comportamenti sociali devianti.
In questi ultimi anni sono emersi alla cronaca giudiziaria diversi casi di abuso su donne e/o minori nel mondo del cavallo, ippico ed equestre, generalmente condotti da parte di operatori del settore. E questo mondo lo conosciamo spesso impietoso sui cavalli. Il nesso tra i due comportamenti potenzialmente abusivi, su persone e su cavalli, non va omesso o sottostimato ai fini preventivi.
Se tanto si è già fatto per sensibilizzare alla denuncia, poco si è ancora fatto sulla prevenzione intervenendo sulla relazione ammissibile con il cavallo.
Ricordiamo che è stato scientificamente studiato come ambienti che possono essere impietosi sugli animali sviluppino una zooantropologia della devianza, ovvero facilitino a non riconoscere i limiti di cosa si può fare all'alterità. Passare dal percuotere un cavallo (o altro animale) per costringerlo a una prestazione, ad abusare di una persona in stato di fragilità per costringerla a un certo comportamento può essere molto facile, perché si perdono i limiti di cosa sia eticamente giusto.
Questo link o connessione non solo è stato ampliamente studiato, ma è anche stato divulgato da numerose pubblicazioni scientifiche o a valenza forense accreditate da organismi come: Utah University, Northwestern University, Massachusetts University, Harvard University, Florida University, American Psychiatric Association, World Health Organization, Federal Bureau of Investigation (F.B.I.), Office of Juvenile Justice and Delinquency Prevention (O.J.J.D.P.), Scotland Yard, New South Wales Police Force (Australia NSW Police Force), Canadian Police.
Libri pubblicati in italiano o reperibili in Italia sul tema li trovate a fondo articolo. Sì, perché anche in Italia, da una decina di anni a questa parte, si sono fatti passi avanti per riconoscere questa zooantropologia della devianza, e quindi le implicazioni sociali dannose di una comunità che non pone limiti nei comportamenti ammissibili con gli animali.
Purtroppo il mondo del cavallo è rimasto indietro a livello normativo
Il maltrattamento di equini frutto di un addestramento abusivo e coercitivo non trova ancora una definizione giuridica nella normativa ordinaria e sportiva italiana, con sanzioni appropriate. L'effetto collaterale è che non si fa nulla di incisivo per prevenire realtà di crudeltà sui cavalli - deplorevole già di per sé - ma che possono poi essere il viatico per lo stimolo di crimini quali quelli perpetuati da sex offender, stalker, abusatore di minori, femminicida e simili.
Il comportamento riservato all'animale è infatti un riflesso del comportamento dell'individuo con gli umani con cui si relaziona. Per questo è tanto più importante colmare il gap nel mondo del cavallo relativamente ai vincoli etici - e normativi corredati da adeguate sanzioni - nell'addestramento dell'animale.
Limiti che per ancora nel regolamento ippico/equestre non sono ben delineati, se non per quello che emerge in gara, che è solo la punta dell'iceberg, come non esiste in Italia una legge che disciplini cosa sia il maltrattamento negli equini e i limiti dell'addestramento per non sforare in comportamenti che non solo sono abusivi e anti etologici, ma possono seminare comportamenti antisociali.
Se anche tu credi che sia venuto il momento che il mondo del cavallo goda di una legge specifica a tutela degli equini, che ne limiti il maltrattamento anche nelle forme di addestramento coercitive, sostieni la nostra associazione che da 12 anni si batte a livello istituzionale per arrivare a questa legge protezionistica, per il bene collettivo, di equini e di umani.
Puoi aiutarci iscrivendoti all'associazione (link all'iscrizione)
LIBRI SULLA ZOOANTROPOLOGIA DELLA DEVIANZA
LINK I – Crudeltà su Animali e Pericolosità Sociale. Introduzione alla Zoantropologia della Devianza
In questo testo viene a galla il legame che vincola il maltrattamento e l’uccisione di animali alla violenza interpersonale e a ogni altra condotta deviante, antisociale e/o criminale, con importanti riferimenti alla letteratura scientifica accademica internazionale – Utah University, Northwestern University, Massachussetts University, Harvard University, Florida University, American Psychiatric Association, World Health Organization, Australian Psychological Society ecc. – e investigativo giudiziario – Federal Bureau of Investigation (F.B.I.), ecc. L’autrice, Francesca Sorcinelli, spiega al lettore perché il maltrattamento e/o l’uccisione di animali risultino essere indicatori di pericolosità sociale e ci illustra la nuova branca della zooantropologia chiamata zooantropologia della devianza, fornendo riferimenti zooantropologici teorici e linee guida d’intervento sul piano psicosociale, educativo, criminologico e vittimologico. Il libro è rivolto a tutti gli interessati ed in particolare a figure professionali quali Assistenti Sociali, Educatori Professionali, Criminologi, Vittimologi, Sociologi, Magistrati, Avvocati, Forze dell’Ordine, Insegnanti, Operatori di Zooantropologia Assistenziale e Didattica – Pet Therapy e Pet Education –, Educatori Cinofili, Responsabili di Uffici per i Diritti degli Animali, Responsabili e Volontari di Rifugi per Animali, Associazioni di Protezione Animali e Associazioni di Protezione Donne, Minori, Anziani.
Sulla cattiva strada. Il legame tra la violenza sugli animali e quella sugli umani
Il male è tutto ciò che fa soffrire gli esseri senzienti: da questa banale considerazione, si snoda il tema del saggio, in cui l’autrice tocca temi uniti dal comune denominatore di avere come vittime della sofferenza inflitta gli animali non umani: le crudeltà di cui loro sono oggetto non sono solo quelle frutto del sadismo individuale, ma anche tutte quelle inflitte a norma di legge nei luoghi del loro martirio: territori di caccia, macelli, laboratori di vivisezione, il dietro le quinte dei circhi. Si ricompone così il filo che unisce queste realtà a tutte le altre che hanno come vittime gli umani: territori di guerra, prigioni, ospedali psichiatrici giudiziari, metodi educativi autoritari. Il risultato è un affresco al negativo in cui diventano evidenti e innegabili le interconnessioni tra tutte le forme di violenza manifesta, legali o illegali che siano, che, come una ragnatela, si ampliano e si contagiano reciprocamente. Ma anche una possibilità di riscatto e di cambiamento, non volendo confondere ciò che è lecito con ciò che è giusto, perché l’ingiustizia resta tale anche se normata da tutte le leggi di questa terra. E con la speranza di superare il cronicizzato peccato mortale dell’esclusione degli altri animali dal riconoscimento dei loro diritti alla tutela.
Dietro la violenza: La correlazione tra violenza diretta verso gli animali e violenza interpersonale
L’autore analizza e approfondisce la correlazione tra la crudeltà verso gli animali e la violenza interpersonale, ovvero fra esseri umani. Il tema dell’empatia e del suo sviluppo nei bambini è trattato nell’ottica della relazione, ritenendo essa la base sulla quale costruire un futuro adulto sano e rispettoso. Attraverso i capitoli, possiamo capire cosa significa per un bambino essere esposto alla violenza e quali sono le situazioni che mettono in atto l’erosione empatica, aumentando le probabilità di escalation della violenza in età adolescenziale e adulta. Infine, l’autore propone degli spunti di miglioramento alla portata di tutti.
The Link Between Animal Abuse and Human Violence
Many philosophers, including Aquinas, Locke, Schopenhauer, and Kant, have assumed that there is a link between cruelty to animals and violence to people. During the last 40 years, evidence for this view has steadily accumulated as a result of statistical, psychological, and medical investigations, and there is now a substantial body of supporting empirical evidence. The Link Between Animal Abuse and Human Violence, now in paperback, brings together international experts from seven countries, to examine in detail: the relationships between animal abuse and child abuse, the emotional development of the child, family violence, and serial murder. It considers the implications for legal and social policy, and the work of key professionals. Sections include critical overviews of existing research, discussion of ethical issues, and a special focus on the abuse of wild animals. This book is essential reading for all those who have a stake in the debate, either because their academic work relates to the issues involved or because their professional role involves contact with the abused or the abusers, both human and animal. It is an authoritative and comprehensive volume on the link between animal abuse and human violence.
Animal Cruelty, Antisocial Behaviour, and Aggression: More Than a Link
Il maltrattamento e l’uccisione di animali è spesso correlato anche alla violenza contro le donne: il maltrattamento fisico di animali domestici o la semplice minaccia di far del male all’animale di casa viene spesso utilizzato come arma di ricatto contro le donne per punire la vittima che se ne sta andando obbligandola così a restare o per farla tornare a casa.