Per secoli, i paesi di tutto il mondo hanno scommesso su animali che avrebbero gareggiato l'uno contro l'altro anche in scontri mortali. Dalle corse di cavalli, alle corse di levrieri e persino al combattimento tra cani, orsi, e altre vittime, questo è accaduto in passato senza sosta. Tuttavia, il trend attuale nei paesi occidentali vede l'uso di animali per lo scopo esplicito del gioco d'azzardo in crisi di popolarità.
Le origini delle scommesse sugli animali
Le scommesse sugli animali hanno probabilmente avuto origine migliaia di anni fa, quando anche gli scontri mortali tra umani nelle arene erano cosa lecita. Nei tempi moderni, le corse di cavalli e di levrieri sono state estremamente popolari, almeno finché sono state considerate attività per aristocratici. L'ippica era lo sport dei Re, in Italia è diventato quello preferito dalla malavita. Ben altra narrativa e appeal.
Si pensa che le corse dei cavalli risalgano a luoghi come l'Egitto, dove ai tempi dei faraoni le corse di cavalli erano molto importanti e coinvolgevano l'elite. Oggi il gioco d'azzardo sugli animali è in crisi di identità in gran parte dei paesi sviluppati dell'Occidente.
Le persone contemporanee sono più preoccupate per le condizioni degli animali di quanto non avvenisse in passato. Il sentimento per gli animali ha spinto migliaia di persone a cercare di mettere fuori legge questo tipo di eventi.
Il motivo principale per cui le persone sono preoccupate per il gioco d'azzardo con gli animali, è che essi vengono addestrati per denaro e l'interesse per gli stessi cessa non appena gli animali non sono più competitivi. Questo significa che saranno spinti al limite, assicurandosi che siano in testa, o scartati senza sentimento se non sono in grado di vincere. Allo stesso modo in cui i circhi che usano animali per spettacoli sono stati banditi in molti luoghi, è inevitabile che leggi sempre più protezionistiche portino a bandire anche il gioco d'azzardo con gli animali.
Principali argomenti presentati
Alcuni degli argomenti utilizzati dai detrattori del gioco d'azzardo con gli animali includono il fatto che questi, anche se sopravvivono alle competizioni, saranno molto presto abbandonati in quanto non più utili. Spesso finiscono, se sono cavalli, in competizioni clandestine su strada o nella macellazione abusiva. I diritti per gli animali spingono al rispetto per il benessere a lungo termine dei soggetti coinvolti e per la vita, e questo pone questioni etiche per lo più incompatibili con il gioco d'azzardo sugli animali.
Qual è l'impulso principale per l'approvazione di limitazioni per la tutela animale?
Che tu sia concentrato su cani, cavalli o altri animali che partecipano a diverse competizioni in tutto il mondo, l'impulso per arrivare ad abolire il gioco d'azzardo con gli animali nasce dal desiderio di protezione per queste creature. È da questa premessa che in Italia non esistono più le corse dei cani con scommesse commerciali. E non c'è dubbio che è solo questione di tempo, ma che anche le corse per il gioco d'azzardo con i cavalli conosceranno la loro fine, semplicemente perché cesserà la domanda di questo servizio.
Già oggi le corse di cavalli in Italia non si sostengono più con i propri profitti e vivono di assistenzialismo statale. L'ammontare di questa assistenza scende però di anno in anno, così come scende la richiesta di corse da parte del pubblico. E' un'equazione tanto semplice quanto inesorabile.
Se andrà come è stato per i cani, non servirà neppure una legge, se non a cose già fatte. Ci penserà il pubblico a decretare attraverso le leggi non scritte del mercato ciò che ha senso di esistere e ciò che è obsoleto e non più sostenibile. Del resto le corse clandestine di cavalli che occupano la cronaca italiana di certe regioni del sud Italia, tolgono il pensiero agli animalisti di prodigarsi per far capire al pubblico come tutto il sistema sia crudele e non etico. Ci pensa la malavita italiana ad alimentare la narrazione mediale sull'iniquità del fine carriera per i cavalli da corsa.
Questo significherà la fine delle corse legali con i cavalli?
Nonostante le preoccupazioni per la perdita dei posti di lavoro, umani e animali, in Italia non c'è più la preoccupazione per la perdita di entrate. L'ippica non si autosostiene più da tempo, ed è avviata ad un declino graduale ed assistito, come tutte le attività in perdita che godono del sostegno statale per mantenere l'occupazione. Non è assolutamente possibile alcuna riforma o rilancio vero, che presupporrebbero un piano industriale che riporti l'ippica a essere una attività autosufficiente, e quindi la volontà di molti italiani di tornare a giocare d'azzardo sulla vita degli animali. Tra gli scandali per il doping, per le corse truccate, per le corse clandestine e per la macellazione abusiva, ci vorrebbero decenni per ricostruire una popolarità che in 10 anni è andata completamente distrutta dal malaffare attorno ai cavalli da corsa.
Ad un certo punto nel tempo, è possibile che tutti i giochi d'azzardo legalizzati che coinvolgono gli animali finiscano. È solo un segno di progresso, il riconoscimento dei diritti degli animali e il fatto che la maggioranza degli italiani percepisca come immorale tale attività. Sta già succedendo e non potrà che procedere fino al compimento: le persone che scommettono sugli animali volgeranno la loro attenzione altrove. È una buona cosa, vantaggiosa per gli animali e per chi li ama. Se anche ci saranno meno cavalli, ci saranno quelli le cui vite valgono la pena di essere vissute e non sono strumentali a uno "spettacolo" tanto intensivo quanto a tempo determinato per il cavallo e senza speranza per un fine vita dignitoso.
Stiamo rapidamente assistendo al declino di popolarità delle corse d'azzardo con i cavalli e ciò non può che essere interpretato come un fattore positivo per la tutela animale. Chiunque dica il contrario, percepisce un reddito dalle corse d'azzardo con i cavalli.
Definizione di gioco d'azzardo:
Il gioco d'azzardo, secondo l'ordinamento penale italiano, è una tipologia di gioco nel quale ricorre il fine di lucro e la vincita o perdita è completamente o quasi aleatoria. Esso consiste nello scommettere beni, perlopiù denaro, sull'esito di un evento futuro. Le corse di cavalli legali rientrano nel gioco d'azzardo, ma i cavalli non sono dadi o gratta e vinci, bensì esseri senzienti, e il gioco d'azzardo su animali vivi dovrebbe essere legalmente vietato, in quanto l'animale non può essere considerato prodotto, sottoprodotto, o danno collaterale per la riuscita di un gioco e dunque sacrificabile per motivi tanto banali e non necessari quanto "l'intrattenimento", di una ristretta minoranza della popolazione per giunta, almeno in una società civile emancipata.
I veri sport coinvolgono solo partecipanti volenterosi: i cavalli non dovrebbero soffrire e pagare con la loro vita in modo che gli scommettitori possano vincere qualche euro.