Gli operai del mondo del cavallo sono una delle occupazioni più importanti per l'industria, dal momento che forniscono il lavoro di base e tuttavia, il problema dell'alcolismo, della tossicodipendenza e della depressione vi sono assai diffusi.
Negli ultimi anni sono stati diversi gli studi internazionali pubblicati sui problemi di salute mentale di groom e artieri, come lo stress professionale e la depressione cumulativa data dalle mediocri condizioni di lavoro e relazionali che si contraggono nell'ambiente di lavoro preposto.
Si tratta infatti di uno dei lavori peggiori al mondo in termini di sicurezza sul lavoro, qualità della retribuzione, possibilità di avere ferie, pensione, contratto a tempo indeterminato.
Come se tutto ciò non bastasse, la paga spesso non è sufficiente per una vita indipendente, e il groom e l'artiere in Italia sono spesso visti vivere in box di cavalli, containers merci, fienili e altri alloggi di fortuna adiacenti al maneggio.
Non è finita. Si assiste spesso a situazioni molto sgradevoli, in cui questi operai del mondo del cavallo sono trattati con disprezzo da chi si crede di rango più elevato e si diverte a sbeffeggiarli e a dare loro ordini senza il minimo contegno e sobrietà per il rispetto che si dovrebbe a qualsiasi creatura vivente che cerca di fare dignitosamente il proprio lavoro, per quanto umile.
Quando si parla allora di tutela equina, viene difficile pensare che i cavalli siano in buone mani, quando il loro ambiente umano di vita è questo.
Una riforma dello sport, o dell'ippica, non dovrebbe dimenticare gli operai dell'industria, stabilendo delle condizioni minime contrattuali per poter tenere in scuderia un artiere o groom. Sotto quelle condizioni minime, si dovrebbe parlare di lavoro in nero ed abusivo, e come tale perseguito dagli organi predisposti di ispettorato al lavoro.
In sintesi, lo studio si basa sull'intervista a 207 artieri. I risultati di questo studio hanno mostrato che il livello di stress lavorativo degli stessi è superiore a quello riscontrabile nella media operaia della popolazione coreana. È stata inoltre identificata la differenza significativa nello stress professionale mostrando un alto rischio di depressione basato sulla precarietà del lavoro e la compensazione inadeguata. Il 34% degli artieri intervistati per lo studio ha mostrato segni evidenti di problemi mentali importanti.
Altri studi stranieri sul tema per approfondimento:
Working under conditions of social vulnerability: Depression among Latina/o immigrant horse workers
Missed work due to occupational illness among Hispanic horse workers