Horse Angels ha ricevuto notizia da Wildhorsewatching Liguria della cattura di 7 cavalli selvaggi dell'Aveto rinchiusi in un recinto dopo essere stati sradicati dai loro pascoli in altura e caricati su un camion, privati della loro libertà per poi essere presumibilmente affidati a terzi.

 "La destinazione non ci è nota, ma abbiamo parlato con la municipale che ci ha assicurato che sono stati chippati come non macellabili e che potremmo sapere dove andranno, nel caso non siano reinseriti in libertà, che sarebbe ciò che abbiamo suggerito in prima istanza", dichiara Roberta Ravello, presidente di Horse Angels odv.

Abbiamo però scritto anche all'ente Parco dell'Aveto e al Presidente Toti, perché alla luce dei continui problemi sollevati negli anni dagli equini selvatici vaganti dell'Aveto, riteniamo che per risolvere le criticità e tutelare gli equidi presenti, anziché continuare con queste catture che di certo non sono gentili nei confronti dei cavalli, abituati alla selvaticità, si potrebbe accedere ai fondi pubblici, per un progetto per il quale i cavalli possano continuare a vivere allo stato selvaggio, beneficiando però di un presidio che ne possa garantire il confino a monte e il benessere in termini di alimentazione e abbeveraggio quando serve perché non scendano a valle.

Il progetto potrebbe valorizzare la presenza dei cavalli selvatici dell'Aveto ed essere contemporaneamente una risorsa per il territorio in termini di offerta turistica e di possibilità di svolgimento di attività formative e di studio della popolazione equina e delle sue dinamiche sotto il profilo etologico.

"Personalmente, sono più affascinata dai cavalli selvatici rispetto a quelli domestici, e ritengo che ciò valga per la maggior parte degli italiani. Chi è che andrebbe in gita per vedere un cavallo in box, in un ippodromo o in un paddock? Gli equini selvatici sono un arricchimento spirituale, rappresentano turismo verde, e sono importanti per la biodiversità e l'ecosistema", continua la Ravello.

Una volta realizzati gli interventi necessari a cintare i cavalli seriamente, si potrebbero realizzare delle strutture di supporto all’ingresso dell’oasi a loro dedicata, quale punto di accesso per i visitatori. Anziché un problema, potrebbero diventare una risorsa.

Chiaramente l’Oasi diventerebbe un luogo di tutela degli animali in libertà e, conseguentemente, nessuno degli equini ivi presenti, potrebbe essere destinato alla macellazione.

La nascita di un’Oasi protetta per i cavalli selvaggi, costituirebbe un modello per il territorio italiano e porterebbe innumerevoli benefici al Comune di Borzonasca e al Parco dell'Aveto attraverso collaborazioni e partnership con enti terzi, nazionali ed europei.

Il programma Life sarebbe adatto a finanziare tale progetto.

Facciamo presente che il governatore Zaia del Veneto ha acceduto ai fondi regionali per la tutela del cavallo del Delta, quindi che il programma europeo finanzia anche progetti specifici per cavalli.

Ciò comprende progetti strategici integrati e progetti strategici per la tutela della natura, che sostengono l'attuazione di piani ambientali e climatici, nonché programmi e strategie sviluppati a livello regionale, multiregionale o nazionale.

Tutto quanto premesso, speriamo nell'attivazione di un tavolo per strutturare la partecipazione al finanziamento Life per il 2023, che veda come capofila il Parco dell'Aveto e che si avvalga nella partnership anche della scrivente associazione, oltre che di Horsewatching Liguria, che già da anni organizza visite guidate per apprendere l'etologia dei cavalli selvatici dell'Aveto, associazioni che possono fornire un valido aiuto e nella scrittura del progetto per il bando, e nella promozione delle attività del parco volte a tutelare i cavalli selvatici una volta che il progetto fosse finanziato.

Speriamo che le istituzioni ci diano retta e riprendano quelle consultazioni pubbliche per tutelare i cavalli dell'Aveto nel loro habitat naturale, ponendo fine a queste catture cruente a fini di espatrio.