Tarpan (Equus ferus ferus) era un cavallo selvatico eurasiatico originariamente diffuso a ovest dal sud della Francia e ad est dalla Russia.

Disegni rupestri di quello che si ritiengono essere Tarpans in Francia e Spagna, così come manufatti nel sud della Russia, dove i nomadi Sciti addomesticarono un equide di questo tipo intorno al 3000 a.C.

Il Tarpan si estinse in natura tra il 1875 e il 1890, quando l'ultimo esemplare selvaggio del quale si ha notizia fu accidentalmente ucciso durante un tentativo di cattura.

L'ultimo esemplare, forse un ibrido, morì in cattività in uno zoo russo nel 1919.

Il tarpan venne descritto per la prima volta da Johann Friedrich Gmelin nel 1774; egli vide questi animali nel 1769 nella regione di Bobrovsk, nei pressi di Voronezh.

Nel 1784 Pieter Boddaert denominò la specie Equus ferus, in riferimento alla descrizione di Gmelin.

I tarpan tipici erano di costituzione più leggera rispetto ai cavalli di Przewalski; avevano testa più piccola, un mantello grigio con linea dorsale nera lungo la schiena e gambe nere. La loro criniera nera era generalmente non eretta, che si spiega con l’influenza dei cavalli domestici.

Le caratteristiche del tarpan contrastano con la maggior parte dei dipinti delle caverne europee che raffigurano cavalli simili a quelli di Przewalski (Equus Hydruntinus?).

Lo status originale di questi cavalli non è ancora molto chiaro.

Avrebbero potuto essere gli ultimi rimasti delle popolazioni di cavallo selvatico europeo, dei cavalli domestici tornati allo stato libero (feral horses) in antichità, o una combinazione di queste due possibilità.

Sono stati effettuati dei tentativi per ricreare il tarpan attraverso l'accoppiamento di individui che ricordano chiaramente il fenotipo dell'animale originario.

Tre esempi sono i cavalli Konik dei Paesi Bassi, i Sorraia portoghesi e il cavallo di Heck (a sua volta un incrocio mirato) della Germania.

Nonostante non siano geneticamente animali come il tarpan, il loro aspetto esteriore e il loro comportamento sono simili.