Una ricerca del 2015 di Katie Lavers, pubblicata su Animal Studies Journal, esamina il nuovo circo con i cavalli.

Il circo è una forma d'arte che si è sviluppata attorno ai cavalli e al trucco. Philip Astley, un uomo di cavalli tornato a Londra dopo aver combattuto in Europa nella guerra dei sette anni (1756-63), fondò il Circo Moderno introducendo pagliacci, musicisti e acrobati per coprire i momenti di vuoto nei suoi spettacoli di equitazione.

L'equitazione acrobatica e audace è rimasta l'elemento centrale e più importante nel circo moderno. Il forte senso di connessione sviluppato tra un cavaliere e il suo cavallo attraverso il senso di comune mortalità sul campo di battaglia era un elemento importante che informava la presentazione dei cavalli nel circo moderno.

All'epoca, si trattava di un concetto ultra animalista, in contrasto con lo sfruttamento diffuso dei cavalli come bestie da soma ampiamente utilizzate come macchine.

Il circo moderno spesso rappresentava i cavalli come creature della passione, legate alle immagini romantiche del sublime.

Astley è stato tra i primi al mondo a sostenere un modo più umano di addestrare i cavalli e, nel contesto del suo tempo, il circo di Astley può essere visto come una forza sociale per contestare atteggiamenti culturali pervasivi nei confronti dei cavalli come macchine.

Il "Nuovo Circo", che iniziò verso la fine degli anni '70, vide un passaggio dall'uso di artisti animali a quelli umani. Questo può essere visto come una risposta alla crescente preoccupazione per il ruolo degli artisti animali nel circo e anche alla crescita di consapevolezza sui diritti degli animali.

La ricercatrice analizza come l'emergere di tre nuovi circhi di cavalli in Quebec, in Canada, vale a dire Luna Caballera, Cavalia e Saka, tutti formati dopo il 1999, siano frutto di un nuovo contesto culturale.

In particolare, viene discusso il lavoro di Cavalia per la reinterpretazione del circo contemporaneo. Secondo la ricercatrice, Cavalia non è abbastanza innovativo, in quanto gli artisti umani sono troppo timidi e nostalgici per affrontare il clima attuale di impiego degli animali nei circhi.

I complessi atteggiamenti culturali che circondano i cavalli oggi, in cui essi si trovano al bivio tra animali selvatici, animali da compagnia, animali da carne, chiedono una rinegoziazione.

Alla luce di ciò, esiste il potenziale per nuovi circhi di cavalli di ricercare e sviluppare nuovi approcci prestazionali e iniziare a esplorare il cambiamento e la complessità dell'attuale relazione tra uomo e cavallo. Questi circhi hanno la possibilità di sviluppare prestazioni innovative che attingono ad alcune idee emergenti di studi sugli animali.

Se non lo fanno, è una mancata opportunità.

Referenze:

Lavers, Katie, Horses in Modern, New, and Contemporary Circus, Animal Studies Journal , 4 (2),

2015, 140-172.

Disponibile su: http: //ro.uow.edu.au/asj/vol4/iss2/11