La storia dell'equitazione moderna è profondamente radicata nel circo equestre.
I primi circhi moderni, svoltisi durante il XVIII secolo, furono principalmente dimostrazioni di trucchi eseguiti a cavallo, in primo luogo da ex soldati che impararono tali abilità durante l'addestramento militare e, in seguito, da uomini e donne di talento addestrati fin da giovani a compiere acrobazie e altre imprese a dorso di cavallo. Per insegnare ai cavalli a compiere trucchi per l'anfiteatro del circo, i cavalieri facevano affidamento sulle istruzioni dei mentori e su libri come il "Sistema educativo del cavallo" del dott. Sutherland, con regole per insegnare al cavallo alcuni trucchi o talenti. Questo testo del 1861, del Dr. G. H. Sutherland, potrebbe essere citato tra i primi mai pubblicati a tema dell'"Educare il cavallo".
Gli addestratori di cavalli in Gran Bretagna erano considerati umani nel loro lavoro e, come l'allenatore londinese Charles Montague scrisse nel suo libro del 1881, Recollections of an Equestrian Manager: "Il cavallo deve prima essere portato a sentire che sei il suo maestro, il suo superiore; non per paura del tuo potere ma, al contrario, attraverso l'esperienza, sebbene tu abbia il potere, deve essere sempre accompagnato dalla gentilezza e mai dalla crudeltà".
In America, il Dr. Sutherland rappresentava quelli che usavano pratiche di addestramento umano e nel suo testo affermava di essere "convinto, con le osservazioni e l'esperienza, che possiamo domare, sottomettere e controllare con successo il più selvaggio e feroce cavallo solo grazie alla bontà" (Dr. Sutherland's, System of educating the horse, 1861) e propose un sistema di allenamento che evitava con veemenza l'uso della frusta, della droga o dei ceppi per domare o addestrare un cavallo.
I trucchi dei cavalli di Sutherland erano ritenuti piacevoli e ludici, includendo: l'addestramento del cavallo a togliere al suo trainer il cappello o il cappotto, piuttosto che insegnare al cavallo ad alzarsi, sdraiarsi, bussare ad una porta, dire sì o no, prendere e recuperare oggetti, camminare sulle zampe posteriori, slacciare la propria sella e rimuoverla, aprire e chiudere le porte, pompare acqua, e via dicendo. Tutti trucchi che potremmo definire circensi!
Quando Philip Astley creò il primo circo moderno nel 1768 a Londra, lo fece introducendo da subito le acrobazie sul cavallo.
Naturalmente, la maggior parte delle persone potrebbe riconoscere il termine "circo", o l'idea di spettacoli che si svolgono in una sede circolare, quando pensano all'antica Roma e alle gare di gladiatori, piuttosto che alle corse dei carri con i cavalli, da cui poi ebbe origine la moderna ippica del trotto.
La versione moderna del circo che conosciamo oggi ha le sue radici nella Gran Bretagna del XVIII secolo. Philip Astley (1742-1814), figlio di un incisore ed ebanista, decise che voleva essere un cavaliere, poiché gli uomini a cavallo erano venerati allora come soldati forti e coraggiosi. Astley si unì al reggimento di cavalieri dei Dragoni, divenne un illustre soldato durante la Guerra dei Sette Anni e lasciò l'esercito nel 1766 come sergente maggiore. Astley sembrava impressionante in groppa a un cavallo e facilmente ha iniziato a guadagnarsi da vivere come un horseman, performando spettacoli di abilità a cavallo. Dopo alcuni anni di viaggi per fiere per esibirsi con il suo cavallo, nel 1768 aprì una scuola di equitazione vicino al Westminster Bridge, a Londra, dove addestrò giovani e donne aristocratiche ad andare a cavallo. Dopo i suoi allenamenti mattutini, si intrattenneva con un pubblico nell'anfiteatro della scuola. Faceva acrobazie sul suo cavallo, aggiungendo trucchi sempre più equilibrati, un secondo cavallo e una cavallerizza, Patty, che divenne sua moglie; anche lil oro figlio John si unì allo spettacolo equestre. Via via aggiunse clown, maghi, saltimbanchi e danzatori di corda. Astley ebbe concorrenti, ma il suo fu il primo circo "moderno", e sebbene l'attenzione fosse principalmente sui cavalli, fece sì che gli altri atti fossero parte integrante di tutto lo spettacolo.
La monta "bareback", unita a quella senza imboccatura, è da sempre stata una peculiarità degli spettacoli circensi sviluppati in Europa e in America tra il XVIII e il XIX secolo, con sempre più horseman che sfidano la morte con acrobazie a cavallo.
Nel passato il circo era arrivato a rappresentare una comunità affiatata che offriva agli artisti la possibilità di viaggiare per il mondo e di essere lodati per le loro imprese e il loro aspetto fisico. Molti bambini e adulti sognavano in passato di "scappare per unirsi al circo", un'idea del XIX secolo che è rimasta nell'immaginario del pubblico fino alla fine del 20 ° secolo.
Negli anni '40, Jacqueline Bouvier Kennedy Onassis indossava una corona quando cavalcava e diceva che sarebbe cresciuta fino a diventare la "Regina del Circo".
Poi la sensibilità è cambiata, soprattutto riguardo all'impiego di animali esotici nel circo, sottratti al loro ambiente naturale per fare da teatranti, magari racchiusi in gabbie. Il circo con animali esotici è stato l'inizio della fine, per la reputazione dei circhi sul tema gestione animali in tempi contemporanei.
E' assai improbabile però che un cavallo che vive il circo, sia gestito diversamente o peggio da un cavallo impiegato in qualsiasi altro genere di esibizione, spettacolo, gara o concorso. Semmai, si può pensare e ipotizzare che i cavalli del circo godano di maggiori libertà perché devono poi essere montati senza sella e senza morsi, che richiede una forte relazione con i trainers.
I sussurratori di cavalli, storicamente coloro che hanno mosso l'opinione pubblica per abolire violenze gratuite sui cavalli, sono statu tutti in un modo o nell'altro dei circensi, persone cioè che si fanno una vita tramite spettacoli e addestramento di cavalli.
Per concludere, l'equitazione e l'ippica sono derivati da impieghi circensi e militari dei cavalli. Quando si valuta l'ethos della gestione e addestramento di cavalli non bisogna mai dimenticare che tutti gli horseman che hanno rivoluzionato la doma, parlato di doma dolce, di non violenza sui cavalli, erano tutti spettacolanti, addestratori da show, in poche parole circensi. Circense non può essere allora sinonimo di maltrattatore di cavalli, bensì occore valutare per bene caso per caso, perché è assai probabile che i paladini della libertà con i cavalli siano quasi tutti, in un modo o nell'altro, dei circensi.