Noi, gli operatori dell’Ippica, dobbiamo supportare l’applicazione della legge che vieta l’uso dei prodotti e farmaci che hanno un effetto sulle prestazioni dei cavalli e dei fantini o drivers.

Se un cavallo o atleta umano ha bisogno delle cure medicinali, significa che è malato e che perciò non può partecipare alle gare.

  • Il doping distrugge la fiducia del pubblico nel nostro sport.
  • Froda gli scommettori.
  • Indebolisce la qualità della razza equine.
  • Mette a rischio la vita e l’incolumità dei cavalli e degli atleti umani.

Il ministero, l’autorità di gestone dell’Ippica, non può da solo eliminare la proliferazione delle droghe, non ha neanche la capacità di punire in maniera giusta i colpevoli del doping.

I prelievi dei cavalli e fantini sono solo un aspetto della soluzione.

Di fronte a un delito eventuale, ci vuole un’inchiesta seria giudiziaria con tutti i mezzi che ha uno stato di diritto.

  • In Francia queste indagini sono condotte dal “Service Central des Courses et des Jeux (SCCJ)” che è parte de la “Directon Centrale de la Police Judiciaire (DCPJ)” Décret no 2008-612 du 27/06/2008.
  • Negli USA interviene l'FBI con tutti i sui mezzi per reprimere questi reati odiosi.

I prelievi, soprattutto quelli sui cavalli, devono essere congelati per almeno 3 anni per seguire l’evoluzione dei test.

I controlli devono aver luogo anche nelle scuderie di allenamento in maniera continuativa. La presenza nel luogo di allenamento dei cavalli deve essere seguita in maniera chiara.

La piaga dei “prestanome” deve essere debellata, anche attraverso il controllo delle fatture delle pensioni per l'alloggiamento dei cavalli.

Le sanzioni devono essere severe.

Christan WALTER, UPG