Sono 18 le persone indagate, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Siracusa sulle gare clandestine di cavalli nella zona sud della provincia siracusana portata alla luce dall'operazione "Marengo" dei carabinieri di Noto.
Sarebbero almeno 5 le gare clandestine di cavalli oggetto delle indagini che, i Carabinieri di Noto, sotto la direzione del Procuratore Aggiunto Fabio Scavone e del Sostituto Procuratore Gaetano Bono della Procura di Siracusa, stanno svolgendo da mesi nei confronti di numerosi indagati, tra partecipanti ed organizzatori.
Dopo aver raccolto sul web numerosi video delle gare clandestine e dopo averne interrotta con l’improvviso intervento congiunto di Carabinieri in abiti civili ed in uniforme, i militari hanno identificato complessivamente 60 persone, prevalentemente giovani, che in passato hanno preso parte alle gare clandestine di cavalli, e li hanno deferiti alla Procura di Siracusa.
Così, nelle giornata del 10 giugno 2021, con un dispositivo composto da 61 militari dell’organizzazione territoriale e dei reparti speciali dell’Arma (NAS e dello squadrone eliportato “cacciatori di Sicilia”), i Carabinieri hanno eseguito 18 decreti di perquisizione emessi dall’Autorità Giudiziaria a carico di altrettanti indagati ritenuti i principali organizzatori delle gare oggetto di indagine, accedendo ad abitazioni, maneggi e scuderie di Avola, Noto e Rosolini, rinvenendo numerosi equini maltrattati e sequestrando diversi farmaci dopanti come riscontrato dai Carabinieri del NAS e dai medici veterinari dell’A.S.P. intervenuti a supporto delle operazioni.
L’indagine fa luce su un fenomeno che da anni si ripete quasi endemico nelle strade provinciali e statali del siracusano e catanese, secondo uno schema ripetuto.
Solitamente alle prime ore del mattino, in un contesto di scommesse che arrivano a puntate da addirittura € 10.000, decine di persone si danno appuntamento a bordo di scooter ed auto per assistere ed incitare la gara di due calessi trainati da altrettanti cavalli lanciati al galoppo sfrenato. Gli astanti seguono e scortano i cavalli in corsa sulle strade extraurbane costringendo gli automobilisti in transito a farsi precipitosamente da parte, mettendo così in serio pericolo l’incolumità degli utenti della strada e degli stessi animali, il più delle volte dopati e duramente percossi dai driver.