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Conto intestato a Horse Angels
Cellole, ancora cavalli costretti a trainare carri senza una legge a loro tutela
Agosto 2021, Cellole, provincia di Caserta – Un carretto che pare uscire dalla seconda guerra mondiale e che può trasportare fino a una decina di persone è trainato da un singolo cavallo esausto, mentre il proprietario lo frusta senza pietà.
Scoppia al solito la polemica web e social. Il “servizio” è gestito da un imprenditore agricolo locale. La cosa ancora più strana è che il Comune limitrofo di Sessa Aurunca avrebbe sanzionato un pò di tempo fa l'uomo per presunte irregolarità, senza che poi nulla cambiasse. Come mai è consentito a questo esercizio di esistere al di fuori di un regolamento comunale a protezione degli animali coinvolti?
Come Horse Angels scriveremo ai sindaci di questi paesi, ma se non è obbligatorio a livello nazionale disciplinare la trazione animale, è difficile costruire la tutela sul nulla. Mancano le fondamenta. Il codice della strada permette la trazione equina, ma non tutela gli animali.
E' sempre più evidente che, a fronte della totale anarchia con cui alcuni carrettieri si mettono a fare servizio turistico, serva una legge nazionale a tutela degli equini da lavoro che, ricordiamo, non sono solo quelli che trainano le carrozze turistiche in città.
La categoria comprende i muli impiegati per il trasporto di legname, gli asini impiegati per il trasporto di immondizia o altre merci in comuni dove le vetture a motore non riescono ad affrontare i vicoli storici, stretti e scalinati, e i cavalli che effettuano giri turistici nelle campagne o che lavorano per eventi e matrimoni portando a spasso gli astanti a carrozza.
Oggi, chi vuole continuare a fare trasporto di merci o persone a trazione animale, dovrebbe essere assoggettato a regole chiare e univoche in tutta Italia.
Serve una legge quadro per la trazione animale da "lavoro", che riporti come suggerito dal parlamento europeo, orari di lavoro, massimi carichi possibili a seconda della mole e stato di salute dell'animale, con stalle da verificare annualmente a carico della ASP territoriale quando si tratta di servizio pubblico non di linea, gli obblighi di riposo, le modalità di gestione degli equini che ne devono garantire il benessere, l'obbligo di assicurazione collegato all'esistenza di una patente, per conseguire la quale occorre studiare anche le norme di benessere animale.
Invece, si continua a far finta di nulla a livello nazionale, salvo qualche vampata abolizionista che riguarderebbe solo gli equini, che sono pochissimi, che circolano nelle città storiche di maggiore importanza, scordandosi che abolire a Roma o a Firenze, non protegge asini, muli, bardotti, cavalli che lavorano quotidianamente, ancora, in Italia, in comuni sconosciuti e lontano dagli occhi, e quindi anche dal cuore, dei più.