Grave la carenza di materie prime agricole, denuncia l’associazione dei mangimisti italiani Assalzoo. C’è il rischio del blocco della produzione dei mangimi. E si profila "l’abbattimento degli animali allevati".
Il conflitto in Ucraina, spiega l’associazione, sta avendo pesantissime ripercussioni sul mercato delle materie prime agricole, coinvolgendo l’intera Europa dell’Est che sta bloccando le esportazioni cerealicole per aumentare la propria resilienza interna. Dichiara Michele Liverini, presidente reggente di Assalzoo: "Ad oggi la disponibilità di materie prime agricole per la produzione mangimistica è limitata nella maggior parte dei casi a 20 giorni, massimo un mese. Se non si attivano canali di approvvigionamento alternativi sarà inevitabile il blocco della produzione mangimistica, con conseguenze devastanti per gli allevamenti".
La sostenibilità di molti allevamenti da reddito, ma anche da sport e da compagnia, sta subendo un contraccolpo negativo dallo "stato di guerra" protratto nel tempo.
In questo momento cosa incide di più sui conti aziendali?
- Il costo dell'energia elettrica.
- Il costo di mangimi, fieno e lettiere. Per fare un esempio per gli allevamenti di equini, un ballone di fieno qualitativo per i cavalli prima costava 35 euro, ora si può arrivare a pagarlo 85 euro. Stesso discorso per la paglia (da 6-7 a 10-12 euro), così come per altre lettiere naturali.
- Anche i costi di consegna, con il caro gasolio, sono aumentati.
A tutto ciò si aggiunge il problema della siccità e delle terre aride per la produzione nostrana di granaglie e materie prime per la zootecnia.
Che fare?
Avere una risposta che accontenti tutti è difficile. Per il bene collettivo però, intensificare le trattative internazionali per la pace subito, con il cessate il fuoco e un compromesso idoneo a salvaguardare le parti in causa, sembra l'opzione migliore per salvare le vite in termini sia quantitativi sia qualitativi.
Da questa crisi, ottenuta la pace, si dovrebbe anche cercare di uscire con il rilancio degli investimenti per la riconversione ecologica e per potenziare la produzione di materie prime nel nostro paese, includendo l'appoggio alla produzione foraggera nostrana con gli incentivi adeguati per una sostenibilità interna.