Mercoledì 12 maggio un fantino di nome (omissis), che lavora per un allenatore di cavalli da galoppo (omissis), presso l'Ippodromo di Pisa, durante il lavoro mattutino ha ripetutamente e brutalmente picchiato un cavallo che si opponeva alla routine in qualche modo.

Dopo essere rientrato in scuderia, aver docciato il cavallo, lo ha cosparso di alcool e gli ha dato fuoco. Il cavallo si é salvato, ha qualche esito da ustione, non è a rischio di perdere la vita ed è attualmente in cura. Il fatto che il cavallo si sia salvato, non è buon motivo secondo noi per non prendere provvedimenti.

Horse Angels, qui oscurando i nomi ma nell'esposto relativo citandoli, chiede al Direttore Generale del dipartimento Ippico presso il Mipaaf, Oreste Gerini, la radiazione del fantino e un'indagine per sapere se sono stati presi i provvedimenti di denuncia per la giustizia ordinaria. Nel caso non fosse stato fatto, che chi di dovere risponda sull'accaduto per le eventuali e ravvedibili responsabilità.

In particolare, chiediamo che la Procura della Repubblica di Pisa sia informata dell'accadimento e possa partire anche un procedimento di giustizia ordinaria, non valutando che il mero disciplinare sportivo sia sufficiente a rispondere a questa azione indegna, che merita l'attenzione della magistratura, allo scopo che nulla del genere possa più ripetersi, a fronte di più episodi venuti alla cronaca di operatori della filiera del cavallo che percuotono i cavalli se questi non rispondono alle aspettative di allenamento o gara.

C'è un decreto attualmente in Italia, il 36/2021, che vieta i metodi cruenti nell'addestramento dei cavalli sportivi, ed è una legge dello stato, non un mero regolamento sportivo. Da cui è lo stato, e non solo un giudice sportivo, attraverso la magistratura, che deve analizzare quanto è successo e decidere nel merito se e come punire il comportamento del fantino e le responsabilità eventuali sull'accaduto.