Kone Losseni. Un eroe ippico, morì per salvare un cavallo, era arrivato in Italia con i barconi nel 2016, unico lavoro possibile, l'artiere.... ora la famiglia chiede giustizia, non bastano i ringraziamenti, la sicurezza sul lavoro è fondamentale.
Kone Losseni, 23 anni, affogò nel laghetto del centro di allenamento di Migliarino mentre cercava di recuperare un cavallo da corsa che era finito nel laghetto. Successe 2 anni fa. La procura voleva archiviare il procedimento e la famiglia si è opposta.
 
Difesi dagli avvocati Alessandro Zarra e Tiziano Checcoli, i familiari di Kone Losseni hanno chiesto e ottenuto che l'evento fosse considerato un "incidente sul lavoro" per evidenziale le eventuali responsabilità connesse.
 
Ora la Procura ha chiesto di processare l’imprenditore aziendale responsabile dell'allevamento e il giudice dovrà decidere se rinviarlo a giudizio o meno.
Al di là della vicenda specifica, per la quale è deputata a decidere la magistratura, rimane un fatto: artieri e groom in Italia non sono sufficientemente tutelati.

Avrebbero diritto ad equa paga, assicurazione, giorni di riposo e ferie, un contratto regolare di lavoro, insomma.

Altrimenti che ce ne facciamo che la FEI ha riconosciuto i groom? L'Italia cosa riconosce, il caporalato ippico ed equestre?