Volver As, sauro castrone trottatore di 8 anni, aveva vinto in carriera oltre 97mila euro. Il 28 dicembre 2022 ha disputato la sua ultima corsa a Roma, per andare a morire subito dopo. Nessun comunicato ufficiale sulle cause della morte, né si sa se ci siano stati accertamenti come le analisi antidoping.
Nessun cavallo dovrebbe morire in nome di uno "spettacolo".
L'ippica rinuncia a chiamarsi sport e a soggiacere alle regole degli sport, che prevedono anche una certa trasparenza, come ad esempio nella giustizia sportiva e nel comunicare i decessi con bollettino medico, e rinuncia anche alle regole delle spettacolo occidentali. Non dimentichiamoci che nei film, oggigiorno, se impiegano animali, compare il ben noto disclaimer: “Nessun animale è stato maltrattato durante la produzione di questo film”.
Se muore un animale sul set di uno spettacolo c'è lo scandalo, e tutte le associazioni animaliste chiedono che il film sia disertato. Non così se il set dello spettacolo è un ippodromo.
Ma non possiamo più stare a guardare nell'indifferenza o rassegnazione. L'ippica è uno spettacolo totalmente finanziato dallo stato italiano: dovrebbero esistere delle responsabilità e anche degli obblighi di accertamento quando muoiono i cavalli sul "set dello spettacolo" finanziato dalla Casse del Tesoro italiano.
Invece i cavalli continuano a morire senza un perché. Solo il 16 dicembre era morto il 3 anni Davide Ama, cavallo da trotto, nel suo centro di allenamento a Cesenatico. Neppure un necrologio è apparso.
Nessuno più si indigna nel pubblico italiano per i cavalli da corsa che muoiono, che è la cosa peggiore, perché significa che la speranza di poter rendere più etico lo spettacolo ippico viene considerata mal riposta, uno spreco di tempo e di energia.
Gli psicologi dicono che tra i sintomi della depressione è inclusa la convinzione di non avere speranza, né di poterla avere in futuro. Così, con la mancanza di speranza, si uccide anche l'ippica inesorabilmente, come dimostra il calo di pubblico e di scommesse per questo spettacolo.
Bisogna però continuare a lottare per Volver As e i tanti come lui che perdono la vita per uno spettacolo ippico iniquo, in cui troppo poco è investito per il benessere e la sicurezza dei cavalli, nell'indifferenza o rassegnazione dei più.
Volver As, ora correrai sul ponte dell'arcobaleno, per te è calato il sole, ma si illumineranno le stelle.
Con esplicita richiesta al Ministro Lollobrigida di avviare una inchiesta su questa morte in nome dello spettacolo.