Montecatini 11 agosto 2018 - Valkyrie, una cavalla da corsa al trotto, guidata dal driver Alessio Vannucci, stramazza a terra al Sesana durante l'ultima corsa. Probabile aneurisma fulminante, riportano gli interessati.

Successivamente arrivano altre notizie, la cavalla sarebbe morta "soffocata", tirava con troppa foga. Sono stati disposti accertamenti sulla salma, come l'esame antidoping. 

Troppo spesso infatti si conclude senza accertamenti, con frasi di rito del tipo "era inevitabile". Per sapere se una fatalità del genere era evitabile o meno, occorrono tutta una serie di accertamenti, dalla tabella di allenamenti, a quanto lavorasse intensamente in questo agosto dal caldo allucinante, il tipo di alimentazione e di integratori o farmaci che facesse l'animale per capire le controindicazioni e cose di questo tipo. 

Nessuno si è mai posto il problema del limite di orario di lavoro dei cavalli da corsa? Dei limiti al termostato per l'esercizio intenso? Di un limite di gare che possono fare a settimana per preservare salute e vita?

Mentre per i cavalli dei vetturini il pubblico è stato sensibilizzato a che debba esserci un orario limite di lavoro, che si debba controllare il termostato e via dicendo, nessuno pare preoccuparsi dei cavalli da corsa, che sono sottoposti abitualmente anche ad integratori, farmaci, potenziatori, che possono dare danni collaterali e il cui destino è segnato al termine - di solito assai precoce - della carriera in ippodromo. Dove vanno a finire poi questi cavalli? 

Nell'ambito della tanto procastinata riforma dell'ippica, urgentissima ora a detta degli operatori, sollecitata a più voci come dossier bollente sulla scrivania del Ministro delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, speriano che in primo piano siano messe la tutela e salute del cavallo, sia dentro il circuito agonistico, sia alla fine della carriera sportiva, perché non ci può essere "appeal" nell'ippica se i cavalli e la loro vita non valgono nulla.

Intanto, sono fin troppe le morti bianche a cui non viene data spiegazione o correlazione, mentre troppo poco si fa per prevenire questi decessi, quando è stato provato scientificamente che l'esercizio intenso può essere fatale ai cavalli da corsa.