Giocare a basket con gli asini è veramente un altro sfruttamento per equini da promuovere?
Il basket con gli asini, o donkey-ball, non è raro negli USA. Il gioco rappresenta il basket in quanto si gioca su un campo coperto (gli asini indossano stivaletti speciali per proteggere i pavimenti della palestra) e l'obiettivo è quello di mettere la palla nel cerchio. È praticamente lì che finiscono le somiglianze. I partecipanti umani devono sedersi a cavalcioni di asini come similmente accade nell'horse-ball, disciplina recentemente recepita anche in Italia.
Gli asini possono essere più ostinati e imprevedibili dei cavalli, e apparentemente questo fatto li rende più divertenti per un pubblico assatanato di spettatori che si divertono per le fatiche di animali. Per alcuni può essere una polemica futile, visto che gli equini sono sfruttati e abusati per qualsiasi uso, incluso l'impiego del loro plasma e urine in fabbriche dell'orrore alla mercé di una farmaceutica che non ama di certo gli animali.
Eppure, La Humane Society degli Stati Uniti e l'American Society for the Prevention of Cruelty to Animals denunciano questo sport come abuso. PETA afferma che il basket con gli asini insegna ai bambini a essere crudeli con gli animali e che il gioco rappresenta un trattamento ingiusto di questi equini perché vengono "trascinati, prese a calci e pugni da partecipanti che non hanno rispetto per gli animali".
I sostenitori sostengono che il gioco è innocuo e divertente, alla pari con l'horse-ball che di solito impiega pony.
Le origini di questo sport sono oscure, ma è in circolazione almeno dagli anni '30 negli USA secondo il Times. Gli asini che giocano a basket hanno un circuito agonistico che li rappresenta. Uno dei più antichi, il Buckeye Donkey Ball, è in funzione dal 1934 (la società fornisce servixi per donkey-ball, per le corse di asini e per il noleggio regolare di asini per vari usi).
Nella speranza che l'Italia non recepisca anche questa disciplina americana, come ha fatto per gran parte delle altre, di molte delle quali si poteva fare tranquillamente a meno, come quelle che impiegano vitelli per esercitarsi con il lazo mentre si cavalcano cavalli, a chiosare i cowboys delle praterie americane, dobbiamo ricordare che nel nostro paese il palio con gli asini ha più appuntamenti "agonistici" annuali rispetto al palio con i cavalli. E che il mercato degli asini è finalizzato soprattutto alla carne per quanto riguarda i maschi, le cui pelli sono commerciate in Cina per presunte sostanze che vi si possono estrarre dall'effetto viagra (care alla medicina tradizionale cinese), mentre le femmine sono impiegate per riproduzione e per la mungitura da cui si ricavano prodotti lattieri e di cosmesi.
Sì, c'è anche l'onoterapia, forse a fare da cartina di tornasole, per promuovere il lato positivo dell'allevamento degli asini. Troppo poco qualche centinaio di asini impiegati per onoterapia per sorridere e felicitarsi dell'allevamento di asini a impiego umano. Per pochi asini che se la passano bene, moltissimi non hanno adeguate tutele, né diritto alla vita.