L'Olanda risulta essere tra i principali esportatori di carne del continente europeo. La grande quantità di allevamenti presenti su un piccolo territorio, ha tuttavia costi ambientali severi.
Il paese deve fare i conti con alti livelli di inquinamento da nitrati. Per questo il governo ha reso noto un nuovo piano da 25 miliardi di euro per ridurre fino al 30% la quantità di allevamenti presenti sul territorio nazionale.
Con una popolazione di circa 17 milioni di abitanti, sarebbero oltre 100 milioni gli animali allevati per latte, carne e uova, tra bovini, maiali, pecore e polli. Su una superficie così ridotta, significa che la densità di animali per kilometro quadrato è la più alta in Europa, più di quattro volte quella di altri grandi produttori come Francia o Regno Unito.
L’impatto ambientale su una superficie così ridotta di territorio sta avvelenando il suolo con i liquami da allevamento e l'emissione di azoto che rischia di compromettere non solo il terreno, ma anche fiumi e falde acquifere. Nel 2019 lo stesso Consiglio di Stato olandese ha stabilito che l’Olanda era in violazione dei regolamenti europei per la sua mancanza d’azione nella riduzione dei livelli di azoto.
Ricordiamo che l'inquinamento è considerato la quarta causa di morte al mondo, responsabile di patologie tumorali e respiratorie, tra le altre.
L'ora della transizione energetica
Il nuovo governo avrebbe quindi deciso di tutelare maggiormente la salute degli olandesi, riducendo il proprio impatto ambientale, tagliando gli allevamenti intensivi.
La transizione energetica non risparmia però l'intenzione di aprire due nuove centrali atomiche per limitare la dipendenza dei Paesi Bassi dalle importazioni di gas. Intanto la centrale nucleare di Borssele, l'unica in funzione in Olanda, resterà operativa ancora a lungo. Fra gli altri capitoli del programma c'è la riduzione del 55% delle emissioni nel 2030 rispetto al 1990, in coerenza con gli obiettivi dell'Unione Europea.
Per quanto riguarda il capitolo allevamenti intensivi, è stato annunciato un piano da 25 miliardi di euro per tagliare di almeno un terzo la quantità di allevamenti sul territorio nazionale. Il piano prevede una adesione iniziale su base volontaria dove un risarcimento sarà offerto a chi decide di cambiare settore o di passare a metodi di allevamento non intensivi. Il risultato sperato è quello di riuscire nel piano di abbattimento di inquinamento da allevamenti intensivi nell'arco di 13 anni dalla messa in opera.
Gli allevatori olandesi non hanno tardato a dichiararsi contrari. Il piano ha invece raccolto l’approvazione da parte delle associazioni ambientaliste ed animaliste che l’hanno giudicato un passo nella direzione giusta per la tutela della salute di tutti.