Nel 2014 Lorena Granori, appassionata di cavalli e corse, è stata esclusa dalla tradizionale giostra del Palio della Stella di Sacrofano perché donna.
Si è poi ribellata, chiedendo l'annullamento della delibera con la quale le si negava la partecipazione come CAVALIERE al Palio della Stella di Sacrofano. Il motivo per cui non le è stata concessa la partecipazione, è che il regolamento parla di CAVALIERI e lei sarebbe un'AMAZZONE, motivando la decisione con discutibili ''riferimenti storici'' e non meglio specificati ''motivi tecnici''.
La Contrada Le Valli, di cui lei fa parte, nel 2014 presentava nella sua squadra un cavaliere donna, lei appunto, alla quale è stata preclusa la partecipazione per volere unanime delle altre contrade.Dice giustamente la Granori che, secondo la COSTITUZIONE ITALIANA, non sono ammissibili discriminazioni di sesso, come neanche di religione o etnia.
Una votazione “illegittima e discriminatoria” per Enrico Granori, padre di Lorena, presidente della Contrada le Valli, che aveva presentato la candidatura della ragazza perché “non disponeva di un cavaliere” maschio.
La politica
La vicenda diventa politica quando due consiglieri comunali di minoranza promuovono un’interrogazione all’allora assessore al Turismo e Spettacolo e al sindaco di Sacrofano. “A quanto noto- scrivono i consiglieri- a seguito di un’assemblea frettolosamente convocata l’amazzone veniva esclusa perché non rispondente al quadro storico/leggendario rappresentato nel Palio della Stella ma questo, avendo valenza solo dal punto di vista coreografico, non avrebbe dovuto essere discriminatorio se la ragazza avesse vestito idoneamente i panni e le sembianze da cavaliere ....”.
Ma l'allora sindaco, uomo, se ne fregò.
Per fortuna a distanza di anni la nuova Sindaca, Patrizia Nicolini, donna, sembra intenzionata a rivedere il regolamento in tempo per la 27esima edizione del Palio 2020 di Sacrofano per impedire le discriminazioni di genere.
Nel frattempo, dalla Regione Lazio, la consigliera Pd, presidente della IX Commissione-Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio, Eleonora Mattia, prende posizione e fa sapere: “Presenterò un emendamento alla legge di bilancio o al collegato per incentivare la partecipazione delle donne alle manifestazioni, feste e rievocazioni storiche e popolari e prevedere la revoca dei benefici, anche economici, a chi organizzerà manifestazioni che direttamente o indirettamente utilizzino il genere per impedire la partecipazione di bambine, ragazze e donne. Gli stessi soggetti non potranno essere iscritti a registri o elenchi disciplinati dalla normativa regionale”.