E' stato identificato il cavallo che si è schianto qualche giorno fa a Messina contro un palo all'alba, mentre era attaccato a un sulky, non si sa ancora se per allenamento o per corsa clandestina.

Si chiamava Siciliano Bello ed era un purosangue irlandese che aveva corso per l'ultima volta a Siracusa nell'ottobre 2022.

La Squadra volante della Questura e la polizia municipale hanno ricostruito gli ultimi momenti di vita dell’animale, l’incidente di cui è stato vittima e anche le responsabilità di una tristissima vicenda. Il tutto è contenuto in una informativa depositata in Procura, che contiene due nominativi: uno è quello del proprietario, un catanese a cui si è risaliti tramite il microchip dell’equino, l’altro è il suo “custode”, un giovane messinese residente al Villaggio Aldisio.

Proprio quest’ultimo era sul calesse che improvvisamente, poco oltre la rotatoria del viale Europa, si è staccato. Sarà denunciato per maltrattamenti di animali. Nessuna traccia, invece, del sulky, fatto sparire.

Si attendono adesso gli esiti degli accertamenti cavallo per capire se avesse assunto sostanze dopanti.

Se così fosse, si aggraverebbe la posizione del messinese individuato dagli agenti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, guidati dal dirigente Giovanni Puglionisi, e della Municipale, coordinati dal commissario Giovanni Giardina.

L’ipotesi che il cavallo stesse procedendo di buona lena troverebbe riscontro in alcuni video, di cui il personale operante è giunto in possesso, e di una “maschera da corsa” per cavallo trovata davanti sul tratto di strada in cui è morto – davanti al campo di atletica “Santamaria” – e sottoposta a sequestro.

L’animale si sarebbe imbizzarrito mentre percorreva la rotonda intitolata a Boris Giuliano, per poi imboccare, privo di controllo, la via Catania. Qui avrebbe urtato la parte esterna di un negozio di onoranze funebri e poi un palo di sostegno di uno spazio per affissioni. Un colpo violentissimo che non gli ha dato scampo.

La senatrice ed ex assessora: "Quanti cavalli abbiamo sequestrato con il comandante Giardina, custoditi in stalle abusive. Chi ama gli animali non li sfrutta"

Ora la “moda” delle corsette, sbarcherà al Senato, annuncia La Musolino. “Della vicenda – ha dichiarato l’ex assessora del Comune di Messina – intendo occuparmene anche nella mia veste di parlamentare con una iniziativa specifica. Basta corse di cavalli per strada. Questa “moda” messinese delle corsette all’alba dei cavalli – ha aggiunto – è crudele oltre che illegale. Quanti cavalli abbiamo sequestrato con il comandante Giardina, trovandoli custoditi in stalle improvvisate e abusive lungo i torrenti o nel mezzo di campagne abbandonate. Chi ama gli animali non li sfrutta – taglia corto la senatrice – non li droga per farli andare più veloci e di certo non li fa correre sull’asfalto, consumando i loro zoccoli e causando tendiniti e lesioni articolari”.

Intanto la cosa certa è che le corse clandestine di cavalli sono un'attività molto fiorente in Sicilia e che i cavalli da corsa in esubero negli ippodromi diventano preda del racket della malavita.