Forse i cavalli non muoiono a gareggiare alle 2 del pomeriggio, però è fatto divieto per le carrozzelle ippotrainate portare turisti quando la temperatura è troppo elevata.

Perché non si applicano le stesse regole di tutela e benessere ai cavalli che devono gareggiare, e non di certo per propria scelta?

Con un clima torrido, infatti, il rischio di disidratazione è molto alto, con conseguenze negative sul benessere generale del soggetto, potendo giungere a causare anche diarrea e coliche. Vi è, inoltre, il rischio di incorrere in un colpo di calore se il cavallo è esposto ad un calore eccessivo che il suo corpo non riesce a dissipare, riportando naturalmente la temperatura a livelli normali. Irrequietezza, respirazione rapida, aumento eccessivo della sudorazione, alta temperatura corporea, spasmi muscolari e tachicardia sono solo alcuni dei sintomi del colpo di calore. Viaggiare sotto il sole cocente, magari in veicoli per cavalli non ventilati, sostare in box di lamiera messi solo per i concorsi, non ventilati, aumentano i rischi.

Ci sono evidenze scientifiche che i cavalli soffrono il caldo, cosa impedisce allora di spostare le gare in notturna? Soldi, sempre e solo quelli.

Per quanto riguarda l'ippica, non tutti gli ippodromi hanno adeguato impianto di illuminazione e quindi gli impianti senza luci verrebbero costretti all'inattività; secondo, la raccolta del gioco in agenzia sarebbe penalizzata, in quanto subordinata ad orari di chiusura non compatibili con le corse effettute dopo le 21.

Per la sella, si tratta per lo più di uno sport individuale, se ci sono centinaia di iscritti e si comincia a gareggiare ora che è sera, si rischia di finire a mezzanotte. Ma anche lì è solo una questione di soldi. Primo, non tutti gli impianti hanno il campo gara in ombra; secondo, se i concorsi fossero serali, ci sarebbero forse meno iscritti, contando che nel settore sella la maggior parte degli agonisti - che formano la base - sono minorenni.

In entrambi i settori, corse in ippodromo e gare di sella, ci sono però persone preoccupate per la sorte dei propri cavalli, per il minor rendimento a gareggiare a temperature elevatissime, per il disagio di dover stabulare cavalli in box di lamiera approntati apposta per i concorsi, per i trasporti non confortevoli quando il sole picchia e i veicoli per cavalli non dispongono di aria condizionata o ventilazione.

Se un problema è sentito, sarebbe doveroso che chi ha mandato di decidere ne tenga in debito conto.

Chiunque rivolga un pensiero ad implemento del benessere dei cavalli e delle persone andrebbe ascoltato. E, soprattutto, se la cosa nasce dalla base degli operatori, piuttosto che degli atleti umani che foraggiano gli sport con i cavalli, sarebbe doveroso che chi vive sulle spalle di costoro si degnasse di far adeguare gli impianti al benessere animale, quale che sia la stagione. Horse Angels sta ricevendo parecchie lamentele di proprietari di cavalli preoccupati per la sorte dei propri animali vedendosi costretti a scelte difficili, competere e mettere a rischio i cavalli o stare a casa, visto che il sistema non tutela i loro animali.

Horse Angels vorrebbe dunque che gli organismi di competenza ministeriale sui trasporti emettessero circolare per disciplinare il trasporto terrestre e marittimo con i cavalli, stabilendo misure precauzionali viste le temperature attese per l'agosto 2020, onde evitare incidenti ove i cavalli potessero subire danni alla propria salute o incolumità.