Sta per uscire il 19esimo album, Western Stars, del Boss della canzone folk americana, Bruce Springsteen, per la Columbia Records.
Western Stars, l'album della maturità, è ispirato al pop californiano di quanto il Boss era un fanciullo e si configura come un progetto riflessivo - e nostalgico - sulla crisi statunitense attuale.
Parla di personaggi in equilibrio tra disperazione e rassegnazione, ma anche tra isolamento e ricerca di speranza e stabilità.
Già dalla copertina bucolica, si intravede l’intento di Springsteen di immersione in riferimenti tradizionali americani, con il mito dei cavalli selvaggi, spiriti di libertà, che ispirano il brano Chasin’ Wild Horses, catturando cavalli selvaggi, quando viene il momento di fare i conti con i propri errori, e con quelli della comunictà che ci circonda.
Western Stars descrive il tramonto di una civiltà, come quella dei cavalli selvaggi, un tempo simbolo dell'espansione americana, oggi catturati e mandati in Messico e Canada al macello, perché è finito l'orizzonte delle risorse infinite, oggi percepite come limitate, quindi sottoposte a severa competizione per accapparrarsele, estraneandole da chi le popola in totale armonia con la natura.
Era già successo ai nativi americani, sottoposti prima a mattanza e poi chiusi in riserve "turistiche", zoo umani, lo stesso accadrà probabimente ai cavalli selvatici, i mustang, che vanno via via riducendosi.
Sappiamo già come andrà a finire, perché lo vediamo succedere per lo più ovunque: i mustang sopravvissuti alla mattanza saranno contenuti in riserve stanziali e diventeranno meta turistica per nostalgici della libertà.
L'inverno è arrivato, anche sulle praterie americane.
Dalla lirica:
Guess it was somethin' I shouldn't have done Guess I regret it now
Ever since I was a kid
Tryin' to keep my temper down is like Chasin' wild horses,
chasin' wild horses Chasin' wild horses
Left my home, left my friends I didn't say goodbye
I contract out to the BLM Up on the Montana line
Chasin' wild horses, chasin' wild horses...