Il classico dei classici nelle letture di cavalli è Black Beauty di Anna Sewell. Generazioni di bambini e adulti hanno adorato questo libro. Con dettagli vividi e una prosa semplice ma lirica, Black Beauty descrive sia la crudeltà sia la gentilezza che un cavallo color ebano sperimenta durante la sua vita, dai pascoli aperti della campagna inglese alla ghiaia dei ciottoli della Londra del XIX secolo.
Black Beauty - Autobiografia di un cavallo è un romanzo di Anna Sewell, ed è l'unica opera dell'autrice, scritto per attirare l'attenzione sulle crudeltà a cui erano spesso sottoposti i cavalli nell'età vittoriana. Il libro venne pubblicato nel 1877, pochi mesi prima della morte della scrittrice.
Con oltre 50 milioni di copie vendute nel mondo, Black Beauty è uno dei libri più venduti di tutti i tempi che ha avuto poi diversi adattamenti e numerose trasposizioni, sia cinematografiche che televisive, l'ultima datata 2020.
Trama
La storia è narrata in prima persona come una autobiografia raccontata dal cavallo di nome Black Beauty, che inizia con i suoi giorni spensierati come puledro in una fattoria inglese con sua madre, per avere poi una vita difficile tirando le carrozze a Londra, fino alla pensione in cui raggiunge la serenità. Lungo la strada, incontra molte difficoltà e racconta gli avvenimenti di crudeltà e gentilezza a cui è sottoposto. Ogni capitolo racconta un episodio della vita di Black Beauty contenente una lezione o una morale tipicamente legate alla gentilezza, responsabilità, comprensione del trattamento dei cavalli, con le osservazioni dettagliate di Sewell e le descrizioni del comportamento del cavallo che prestano al romanzo una buona dose di verosimiglianza.
Sewell voleva che il lettore vedesse il mondo dal punto di vista di un cavallo e così Black Beauty racconta la storia dal punto di vista equino. Le sue osservazioni semplici e spontanee e il candore puro dei suoi sentimenti rivelano molto sulla natura umana e sulla sofferenza degli animali. Black Beauty è uscito in un'epoca in cui la potenza dei cavalli alimentava quasi tutto: guerre, agricoltura, trasporti, edilizia e lavoro in fabbrica. I cavalli tiravano le chiatte nei porti. Trasportavano carbone e granito. Scendevano nelle miniere. Ed erano visti come una misura della ricchezza; il modo in cui si cavalcava un cavallo e la scelta del soggetto poteva trasmettere stile e statura socio economica. Tutto ciò significava che i cavalli erano contemporaneamente esaltati e spesso spinti oltre il punto di esaurimento per soddisfare capricci o esigenze del proprietario.
Manifesto animalista
Il libro della Sewell è diventato un classico per bambini e un manifesto per i diritti degli animali. Probabilmente è stato scritto meglio di ogni altro romanzo che ha tentanto di fare la storia dei cavalli.
La Sewell ha dato a Black Beauty il dono di descrivere gli umani come esseri imperfetti, mentre le amicizie tra i cavalli brillano di coraggio e dedizione. E invece di dipingere solo cattivi ed eroi facili, Sewell si prende cura di spiegare le condizioni che spesso portano alla crudeltà - dalla vanità dei ricchi, alle difficoltà finanziarie per i vetturini, al ruolo che l'alcol ha svolto nel dipanare le vite degli umani.
Black Beauty è stato pubblicato per la prima volta nel 1877 ed è stato scritto negli ultimi anni della vita di Sewell. Sewell, una quacchera nata a Yarmouth, in Inghilterra, seguì le orme di sua madre, Mary Wright Sewell, che scrisse diversi libri popolari per bambini, aiutandola a diventare ella stessa un'autrice. Quando è stato pubblicato per la prima volta, Black Beauty non era necessariamente destinato ai bambini. Sewell sperava anzi di inviare un messaggio agli adulti che possedevano cavalli, animali che la Sewell amava e che erano nella stalla di famiglia, utilizzati per il trasporto.
La stessa Sewell guidava un biroccio trainato da una pony, con cui amava confrontarsi e parlare. Probabilmente i cavalli compensavano la sua disabilità oltre che nel muoversi, come apporto affettivo. A quattordici anni, Sewell scivolò e si ferì gravemente le caviglie. Per il resto della vita dovette fare affidamento sulle stampelle. Per spostarsi fuori di casa, utilizzava carrozze trainate da cavalli, che contribuivano al suo amore per gli stessi e alla preoccupazione per il loro benessere.
La decisione di Sewell di scrivere il libro come una "autobiografia animale" è stata piuttosto insolita nell'Inghilterra vittoriana, e lei stessa probabilmente non si sarebbe aspettata che diventasse un best seller planetario. Questo fu reso possibile grazie alla promozione dell'editore americano, che ha visto in Black Beauty la potenzialità per i diritti degli animali di ciò che "La capanna dello zio Tom" aveva fatto per l'abolizione della schiavitù, e lo diffuse con quel tipo di messaggio.
E così fu. Entro due anni, 1 milione di copie di Black Beauty erano in circolazione negli Stati Uniti e gli attivisti per i diritti degli animali utilizzavano il libro come manifesto per l'abolizione della schiavitù animale.
Black Beauty è universalmente riconosciuto come il libro per antonomasia che ha contribuito a cambiare il modo in cui i cavalli sono trattati nel mondo. Non c'è dubbio che il libro abbia accelerato il riconoscimento di cosa sia il maltrattamento dei cavalli. Non dobbiamo dimenticarci che la Sewell aveva cavalli nella stalla di casa, che guidava personalmente la sua carrozza per spostarsi e che conosceva bene ciò di cui scriveva, per poter dare vita al pensiero e sentimento dei cavalli.
Fa piuttosto riflettere il fatto che il libro sia ancora attuale. Parte dei problemi descritti dalla Sewell, come le sofferenze dei cavalli di proprietà di persone ricche e insensibili che li trattano come attrezzi, piuttosto che i compromessi economici che portano a disfarsi anche senza pietà dei cavalli da parte di persone meno agiate, esistono tutt'oggi, rendendo il romanzo un "evergreen".