Alla fine del 430 a.C. il corpo di cavalleria ateniese era composto da 1.000 cavalieri e 200 arcieri montati.

Una ricerca di David Pritchard, del 2018, analizza gli aspetti socio economici relativi.

Era un requisito legale per gli ateniesi d'élite servire come cavalieri.

Mentre lo stato sovvenzionava l'appartenenza al proprio corpo, doveva scontare che ogni cavaliere costasse 10 volte un oplita (membro della fanteria pesante). Per questo i cavalieri dovevano sostenersi in gran parte da sé.

Dopo la guerra del Peloponneso, quando il sussidio alla cavalleria fu ridotto, un cavaliere doveva essere un uomo con mezzi indipendenti.

Pertanto, tutti i cavalieri dovevano provenire da famiglie benestanti, perché solo loro potevano sostenere i costi associati.

Questi 1.000 cavalieri si univano alla cavalleria ateniese al compimento di circa 20 anni, e si ritiraravano nei loro primi 30.

All'inizio della guerra del Peloponneso, rappresentavano il 5 percento di tutti gli ateniesi in questa fascia d'età.

La loro organizzazione era strettamente modellata sul corpo dell'oplita. Allo stesso modo furono divisi in 10 unità di cavalleria.

Ogni tribù di cavalieri era comandata da un capo fila, mentre 2 ipparchi comandavano l'intero corpo nel suo insieme.

Anche i cavalieri erano arruolati per le campagne militari allo stesso modo degli opliti: il capo del comparto inseriva i loro nomi in un elenco speciale di arruolamento.

Vi era dunque un registro centrale di tutti i membri coscritti della cavalleria dell'antica Atene.

Ciò che ha reso possibile il mantenimento di questo registro è stata la piccola dimensione del corpo di cavalleria.

Lo stato sovvenzionava molto più pesantemente l'appartenenza al corpo dei 200 arcieri montati.

L'Atene del dopoguerra pagava loro il doppio di quello che dava ai cavalieri.

Ciò suggerisce che gli arcieri a cavallo (ipparchi) non provenissero dagli stessi ambienti facoltosi. Non solo, gli arcieri a cavallo non appartenevano alle stesse file dei cavalieri, ma servivano in proprie unità sotto il comando di un ipparco.

L'ultima volta che storicamente si sentì parlare degli arcieri montati fu durante la guerra di Corinto.

Per approfondire:  David M. Pritchard 2018, 'The Horsemen of Classical Athens: Some Considerations on the recruitment and Social Background', Athenaeum 106, 439-53.