Nella disgregazione della società occidentale per i valori che fino a poco tempo fa erano il suo caposaldo, e che non reggono più all'evolversi dei tempi, si assiste a infinite varianti di tentativi di formazione di identità alternative, cui connetersi per sentire il legame di appartanenza, e non poco spesso si tratta di identità accresciute, grazie all'utilizzo di strumenti virtuali della rappresentazione di sé.

el0amgwCosa sono poi i social, con le loro vite virtuali in palcoscenico permanente, se non tentativi di identità accresciuta attraverso le narrazioni del sé aumentate, messe in atto nei forum e sui social network?

Possiamo così parlare di un’identità aumentata in cui il sé fisico viene avviluppato al sé digitale a tal punto che la distinzione tra i due non è più possibile e, ancor peggio, diventa riduttiva.

Questa co-costruzione di reale e virtuale serve anche a sortire appuntamenti, di persone che poi si incontrano alla ricerca di una relazionalità aumentata.

All'ennesima potenza questo è visibile nell'universo dei cosplayers, persone che si travestono e si riconoscono in una comunità dai confini permeabili, che per taluni possono superare per importanza la comunità geografica locale di appartenenza, se non sentita più come rappresentativa.

skyrim cosplay by ewenae d7we40aLa nascita del Cosplaying

Il Cosplaying nacque nel Nord America sul finire degli anni ’30 quando gli appassionati di fantascienza incominciarono a prendere parte alle sci-fi convention. In quel periodo, infatti, attorno a tali eventi si sviluppò un movimento che, via via crescente, iniziò ad attirare sempre più adepti al punto che qualcuno cominciò a percorrere decine di chilometri pur di incontrare altri fan e condividere con loro la stessa passione.

La svolta: dagli Stati Uniti al Giappone, e poi l'invasione europea

Il Giappone vide esplodere il successo attorno ai manga (le anime giapponesi) verso la fine degli anni ’70, quando dalla semplice collezione di testi di riferimento, i fan cominciarono a produrre materiale amatoriale parallelo, fanzine e fumetti concentrati sulle storie dei propri idoli e a partecipare sempre più regolarmente alle fiere, vestiti come i personaggi amati. Negli ultimi decenni il fenomeno si è diffuso anche in Europa, producendo veri e propri festival dedicati.

La penetrazione nel mondo del cavallo

shingeki no kyojin hange by alienorihara Anche la comunità del cavallo è una collettività in disfacimento, dove il senso di appartenenza è dato solo dal praticare la medesima disciplina e dove sempre più persone traggono conforto dalla realtà aumentata attraverso il cavallo, dove ciò che conta è la rappresentazione social del proprio essere proprietari di cavalli, più che vivere il cavallo nella realtà, o accanto a ciò. Il video, la posa, il selfie, postati sui social, formano l'identità alternativa, quanto più aumentata, tanto meglio. Da lì a essere cosplayer a cavallo ci vuole poco. 

Cosplay:  non una vera subcultura, ma una moda

Il rito della preparazione, il gioco del travestimento, le interazioni virtuali e la recitazione si possono considerare a tutti gli effetti delle pratiche in grado di generare un fenomeno di aggregazione e distinzione attorno alla stessa passione. Attualmente quello dei cosplayer non è un mondo che si oppone in modo aperto alla cultura mainstream, ma sembra più un gioco ludico di rappresentazione teatrale, perché è solo durante gli eventi dedicati che si abbattono le regole della quotidianità, capovolgendo le stratificazioni sociali imperanti per massimizzare la libera espressione personale. E' quindi un carnevale, non un movimento socio-politico con delle rivendicazioni. Oltretutto più riceve visibilità, tanto più sta diventando una moda per fuggire dalla quotidianità, rendendo reale qualcosa che esiste solo nel mondo della fantasia o è confinato nella virtualità dei rapporti sociali nati in chat. 

Certo, per quel che riguarda il mondo del cavallo mainstream, il cosplayer a cavallo spezza un pò la monotonia del solito tran-tran. I cavalli del resto non giudicano la persona dall'abbigliamento, ma dalla qualità della relazione, e quindi sono partner non giudicanti delle esigenze di realtà aumentata a cavallo.