Lo studio dell'opera di Dalí, rivela alcuni simboli costantemente presenti in tutta la sua opera, sono oggetti fetish che apparentemente hanno poco in comune: stampelle, ricci, formiche, pane, cavalli, angeli...
Dalí usa questi simboli per rendere il messaggio più significativo della sua pittura. Il contrasto tra un guscio duro e un interno morbido è il cuore del suo pensiero e della sua arte. Questo contrasto tra ciò che è fuori e ciò che è dentro, ciò che è duro e ciò che è morbido, è coerente con la nozione psicologica che gli individui costruiscono difese (dure) intorno alla psiche vulnerabile (flessibile).
Dalí conosceva molto bene il lavoro di Freud e dei suoi seguaci, anche se il suo lavoro non sembra riconnettersi necessariamente a quei contenuti analitici.
Il tema del cavallo è stato spesso utilizzato da Dalì nel corso della sua carriera. Il cavallo è visto come un simbolo di bellezza ed eleganza, nonché un simbolo di forza e crudezza. Il portfolio allegato a questo articolo, che rappresenta solo alcuni dei lavori di Salvador Dalì sul cavallo, racchiude diversi dei simboli che l'animale rappresenta nella cultura moderna, nella mitologia e nella storia dell'umanità e dell'arte.
Appaiono: Don Chisciotte, Bucefalo (il cavallo di Alessandro Magno), Lady Godiva, I crociati, Il cavallo da lavoro, Il cavallo sacrificato per la corrida, L'Unicorno, Il cavallo di Troia, Caligola, Il Centurione, Il cavallo da corsa, Il cavallo di San Giorgio, Il cavallo marino, Il cavallo del Trionfo e altri. Cliccando sulla foto si ingrandisce.
Salvador Dalí è nato a Figueres in Catalogna nel 1904 e vi è morto nel 1989. È particolarmente noto per i suoi capolavori surrealisti e gli iconici baffi cerati.