Proprio oggi ci siamo soffermati su una foto postata sui social da "Le meraviglie di Ruble" che ritrae un cavallo giocattolo egiziano, acquisito dal British Museum, nel 1891. Il cavallo giocattolo è stato rinvenuto ad Akhmim in Egitto e risale al periodo romano, circa dal I al III secolo d.C. 
Questo cavallo giocattolo in legno dipinto su ruote è lungo 11,5 cm (4,53 pollici), alto 7,6 cm (3 pollici) e largo 7 cm (2,7 pollici).
Da questo spunto una piccola ricerca, vogliamo condividere con i nostri lettori i cosiddetti "giocattoli-cavallo", invitandoli tutti a visitare un fantastico Museo dedicato a Grandate, in provincia di Como.

IL CAVALLO A DONDOLO
Il cavallo a dondolo fa la sua comparsa soltanto nel Seicento: il bastone per cavalcare con il tempo si orna di una testa di cavallo e diventa più prezioso e raffinato, sino a divenire a dondolo. È del 1610 un cavallo conservato al Victoria & Albert Museum di Londra che si pensa potrebbe essere il primo cavallo a dondolo mai costruito. I primi esemplari di cui si ha notizia sono prodotti in legno, cartapesta o metallo, spesso ricoperti con pelo animale e riccamente bardati e sono destinati a figli dei nobili, dal momento che era necessario, per l’aristocrazia, avere dimestichezza con i cavalli.
LA GIOSTRA
Il primo esempio documentato di giostra simile ai caroselli risale al Cinquecento. Nel Settecento nascono le giostre a manovella su cui erano posti alcuni cavalli di legno alternati a qualche sedia. Il carosello ha origine in Europa, ma raggiunge i massimi livelli in America. L’età d’oro della giostra a cavalli durò circa un ventennio: dal 1905 al 1925.
LE SEDIE A FORMA DI CAVALLO
Le prime sedie a forma equina fanno la loro comparsa in America verso la fine dell’Ottocento. Dopo quasi due secoli dell’invenzione della sedia a dondolo (che appaiono già nei quadri fiamminghi del Seicento), si costruiscono per la gioia dei più piccoli delle sedie con una testa di cavallo in grado di dondolare. Uno schienale e dei braccioli circondano il bambino facendolo sentire protetto ed evitando cadute cosicché  questo gioco si presenta adatto anche ai bambini non ancora in grado di stare seduti da soli.
CAVALLO CON LE ROTELLE
Per chi era in grado di camminare il giocattolo più gradito era il cavallino a traino su rotelle. Tirandolo con una cordicella, il cavallino segue mansueto ogni percorso. Il passo che portò il cavallino con ruote da semplice gioco da traino a gioco in grado di sostenere il peso di un bambino fu breve ed in poco tempo i cavallini iniziarono ad essere costruiti per poter esser cavalcati. Molti cavalli presentano un foro passante per le narici o sull’asse di legno che serviva per fissare la briglia.
CAVALLO TRICICLO
I Francesi, considerati gli inventori della bicicletta, si distinsero anche nel campo dei giocattoli a propulsione meccanica. Nel 1821 i due inventori Jean Louis Gourdoux e M. Combe brevettarono per primi il cavallo-triciclo. I più antichi esemplari, proprio come i primi velocipedi, avevano grandi ruote di ferro e si muovevano pedalando con le mani da manopole all’altezza della testa equina.
I CARRETTI E I SULKY
Il legame che unisce l’uomo e il cavallo affonda le sue radici nei tempi antichi e fin dall’antichità l’uomo ha domato e cavalcato questo nobile animale. Le corse ippiche erano il divertimento degli uomini, e poiché la vita degli adulti è spesso imitata dai bambini e i fatti della vita tramutati in gioco, il cavallo con sulky (un leggero carretto monoposto a due ruote) è stato da sempre il giocattolo più ambito di ogni bambino. Imitare il gioco dei grandi era il gioco più bello.
IL CAVALLO A PRESSIONE
La storia del cavallo a pressione si intreccia con la storia dei cavalli prodotti in latta litografata. Questa tipologia di giocattolo ebbe il suo maggior successo tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Sessanta del Novecento. Grazie a un sistema a molla e una sella in grado di trasferire il peso sulle zampe, procedevano come veri cavallo al trotto. Il prezzo contenuto della latta e il movimento realistico del cavallo consacrarono questo gioco e gli diedero un enorme successo. I maggiori produttori furono la Germania e l’Inghilterra, dove la D Sebel&co fabbricava il celebre cavallo MOBO.
I CAVALLI TATÀ
I tatà, animali del mondo rurale scolpiti nel legno e con le ruote, erano i giocattoli tradizionali preferiti dai bambini valdostani. Questo curioso nome, tatà, termine preso a prestito dall’espressione infantile “taa-ta”, è ispirato dal suono delle ruote in movimento di questi giocattoli. Il cavallo con le rotelle è un gioco che viene dall’antichità: testimonianze di questo divertimento sono state rinvenute anche nella Como preromana. Al Museo oggi ne sono conservati 16, tutti ovviamente con il cavallo come soggetto.

fonte: museo del Cavallo giocattolo di Grandate (CO)