I cavalli mostrano già dell'espressione del viso il dolore. Il cavallo quando soffre lo mostra, e questa è scienza, non eccesso di empatia.
Può essere difficile da vedere per alcuni perché i cavalli sono eccellenti nel creare distrazione dal dolore. Spesso notiamo questi comportamenti e li etichettiamo come vizi. Esempi sono i cavalli che si dondolano nelle loro stalle, si masticano gli arti o hanno altri comportamenti in box qualificati come vizi e non come segnali di richiesta di aiuto.
I cavalli sono bravi a distrarsi dal dolore perché, in quanto animali preda, altre funzioni hanno la precedenza sulla percezione del dolore. La sopravvivenza ha la priorità sul dolore se il cavallo sta fuggendo da un predatore che potrebbe mangiarlo. Un cavallo che si mostra debole in natura, sofferente, è più soggetto a predazione. Per questo i cavalli possono essere stoici, o cercare di distrarsi dal dolore per non essere percepiti come prede.
Qualunque cosa faccia il cavallo che lo faccia sentire bene riduce il dolore. Il movimento è un mezzo attraverso il quale i cavalli possono smorzare o ridurre le sensazioni dolorose perché attiva i recettori degli oppioidi. Quando i cavalli vengono messi a riposo in stalla, diventa difficile per loro inibire i segnali di dolore al cervello e quindi si concentrano di più sulla loro sofferenza. Muovendosi, il cavallo inibisce la scarica delle fibre del dolore e si sente più a suo agio. Se è recluso in box, fa fatica ad alleviare il dolore con il movimento naturale.
L'opposizione del cavallo al lavoro, che può essere una manifestazione del dolore, se inibita provocando ancora più dolore, non è la risposta deontologicamente corretta. Funziona, ma non tutto ciò che funziona empiricamente può essere considerato giusto dal punto di vista etico.
Il sesso influenza la manifestazione del dolore nei mammiferi. Poiché le femmine tendono ad essere più inclini all’ipotiroidismo rispetto ai maschi, sono più sensibili al dolore. Nei maschi interi, gli effetti protettivi del testosterone sul sistema metabolico aiutano a ridurre la risposta allo stress ambientale.
Affaticamento: la mancanza di livelli adeguati di serotonina provoca una sensazione di maggiore dolore quando il corpo è stressato dal riposo insufficiente. Un cavallo, quanto più è stressato dall'eccesso di lavoro e mancanza di riposo adeguato, tanto più è prono a manifestare dolore.
Memoria: il modo in cui un cavallo ha sperimentato il dolore in passato e la risposta del suo detentore al dolore espresso, può influenzare il modo in cui lo manifesta. Un cavallo può fidarsi del suo proprietario e manifestargli apertamente il disagio con la certezza di essere soccorso. Un altro cavallo, può prevedere che sarà punito se manifesta dolore e anziché chiedere aiuto, può ribellarsi ed avere altri comportamenti indesiderati di opposizione e difesa che denotano la mancanza di fiducia verso chi lo sta manipolando.
Molte sono le variabili nella percezione del dolore del cavallo. Se le persone fossero più abituate a leggere il dolore negli equini, saprebbero anche come porvi rimedio in modo più etologico.
Per riconoscere il dolore osservando il cavallo esternamente, può venire in aiuto l'horse grimace scale, sviluppata da ricercatori per decifrare il "volto" del dolore equino. È un’espressione dei cambiamenti nell’espressione facciale del cavallo che segnala il dolore.
Saper riconoscere il disconforto del cavallo già dalla sua espressione facciale e postura generale è importante per puntare al benessere del cavallo in ogni suo possibile impiego.
EMOZIONI NELLE ESPRESSIONI DEL VISO
Noi esseri umani abbiamo fin dall'inizio dei tempi la capacità di riconoscere le emozioni attraverso le espressioni facciali. Le nostre espressioni facciali cambiano quando siamo felici, quando ridiamo, ci sforziamo o proviamo dolore. La mimica del volto è importante anche per riconoscere il dolore nei cavalli.
Darwin è stato un iniziatore in questo senso. Già nel 1872 affermò che gli animali possono esibire lo stesso tipo di espressioni facciali degli esseri umani quando soffrono. Ma solo di recente le espressioni facciali sono state riconosciute come un metodo per valutare l’impatto del dolore negli animali, compresi i cavalli.
Ricercatori provenienti da Italia, Germania e Regno Unito hanno sviluppato e testato congiuntamente una scala del dolore standardizzata basata sulle espressioni facciali dei cavalli. Questa scala è chiamata Horse Grimace Scale o semplicemente HGS.
Come leggere il dolore equino dal viso
Il trattamento del dolore equino non consiste solo nel rilevare il dolore e nel trattarlo in modo da aumentare il comfort immediato del cavallo. Si tratta anche di scoprire le condizioni sottostanti – e possibilmente gravi – che causano il dolore. E qui, il dolore facciale equino è un importante complemento agli altri segnali di dolore. Segnali che possono indicare anche da dove proviene il dolore del cavallo. È un dolore superficiale legato a lesioni della pelle? È un dolore profondo causato da legamenti, tendini, ossa, muscoli, tessuto connettivo o ferite più grandi? Oppure si tratta di dolori agli organi interni, come la colica?
RICONOSCERE I SEGNI DEL DOLORE
Un cavallo che soffre di solito mostra diversi sintomi.
1. Abbassare le orecchie
La distanza tra le orecchie aumenta quando sono separate. Si abbassano e poi girano all'indietro. Spesso puntano nella direzione opposta o si muovono in modo asimmetrico.
2. Occhio triangolare
Lo sguardo negli occhi del cavallo può sembrare leggermente in panico. È teso e retratto. I muscoli intorno all'occhio sono tesi e formano un caratteristico angolo triangolare.
3. Narici allargate
Le narici diventano spigolose e dilatate rispetto alla normale forma allungata. Questo si vede meglio quando il cavallo inspira.
4. Muso affilato
Si osserva una maggiore tensione nelle labbra e nelle guance, che conferisce al muso una forma più angolosa rispetto al muso rotondo dei cavalli rilassati e ben adattati.
5. Muscoli facciali tesi
I muscoli ai lati della testa del cavallo diventano più tesi e marcati.
ALTRI SEGNI DI DOLORE
Saper osservare il muso di un cavallo e la sua espressione facciale è uno strumento importante per valutare se un cavallo soffre. Ma anche il comportamento del cavallo, come le reazioni al cibo e alla compagnia, possono aiutare a fornire un quadro accurato delle condizioni del cavallo e dell’eventuale grado di dolore.
6. Posizionamento nel box
Un cavallo che non soffre di dolore spesso sta di fronte al box ed è interessato a ciò che lo circonda. Mentre i cavalli doloranti staranno al centro del box, piuttosto che posizionarsi a guardare le pareti laterali. In caso di forte dolore, il cavallo può stare in piedi contro la parete posteriore con la testa lontana dall'ambiente circostante e non rispondere ai richiami di chi si affaccia al suo box.
7. Guardare dove fa male
Molti cavalli rivolgono naturalmente la loro attenzione al punto che fa male. Spesso si vedono cavalli con sintomi di coliche girare la testa verso il proprio stomaco. Oppure possono calciarlo con la zampa posteriore senza intenzione di colpire.
8. Postura
I cavalli di solito tengono la testa alta a meno che non stiano mangiando. I cavalli affetti da dolore mantengono il livello della testa al di sotto del garrese e spesso si prostano se sono gravemente affetti da dolore.
9. Il movimento della coda
I cavalli che frustano vigorosamente con la coda mentre montati da equestre, spesso mostrano segni di dolore alla schiena. In ogni caso può essere una forma di insofferenza da indagare, a meno che il cavallo non stia scacciando delle mosche.
10. Deficit di attenzione
Nota la reazione del cavallo quando tu o gli altri vi avvicinate. Un cavallo senza dolore guarda e si dirige verso il proprietario che arriva. Nel dolore lieve, spesso guarderà solo senza muoversi. Durante il dolore intenso può diventare completamente immobile e introverso.
11. Meno interessato al cibo
Un cavallo normale mangerà senza esitazione. Se soffre di dolore, spesso si limita a guardare il cibo e, in caso di dolore intenso, non c'è alcuna risposta al cibo.
Conclusioni:
Il dolore nel cavallo può derivare dal bisogno di chiamare il maniscalco o il veterinario se si tratta di problemi di salute che riguardano zoccoli o altra parte del corpo. Ma può derivare anche da finimenti sbagliati, una sella inadatta, una imboccatura troppo coercitiva, un eccesso di affatticamento, o da bisogni del cavallo non soddisfatti di altro tipo. L'importante è non punire il cavallo che ha dolore, ma farsi domande su cosa si possa cambiare nella gestione o allenamento per dargli maggiore conforto e assistenza allo scopo di rimuovere le cause di doglianza. I cavalli ci parlano, l'importante è saperli decifrare.
Referenza: