I cavalli possono attaccarsi agli umani? È una domanda clou per molti aspetti.
 
Arrazola e Merkies (vedi nelle fonti) hanno esaminato la letteratura sulla ricerca sull'attaccamento persona-cavallo e hanno trovato studi che mostrano che i cavalli rispondono agli umani come rifugi sicuri e basi sicure, e mostrano anche la ricerca di prossimità e il disagio della separazione in relazione alle persone.
 
Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche, poiché continuano a essere pubblicati studi che mettono in dubbio che i cavalli siano in grado di attaccarsi agli umani allo stesso modo delle altre persone e persino dei cani.
 
I commenti dei media mainstream su tali ricerche non aiutano a dare un senso alla situazione; e studi come quello citato nell' articolo  che segue: Il legame persona/cavallo non incide nella risposta alla minaccia non prendono in considerazione il quadro più ampio.
 
La ricerca degli stili di attaccamento dei cavalli è in ancora ai suoi esordi e non bisogna quindi saltare a conclusioni certe prima che la scienza abbia fatto il suo corso, con studi sia qualititativi sia quantitativi a spettro ampio.
 

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO DI JOHN BOWLBY

John Bowlby integrò nel suo lavoro la teoria psicoanalitica di Freud sullo studio degli istinti e delle pulsioni, con le osservazioni comportamentali di stampo etologico di Conrad Lorenz, ed è considerato ad oggi il padre della teoria dell’attaccamento.

Egli definì l’attaccamento come:

“La propensione innata a cercare la vicinanza protettiva di un membro della propria specie quando si è vulnerabili ai pericoli ambientali per fatica, dolore, impotenza o malattia”. (J. Bowlby, 1969)

Questo autore ha indagato a fondo le radici del legame madre bambino con studi sperimentali, notando che il piccolo non ricercava nel rapporto solo il nutrimento ma che il legame che stabiliva era finalizzato anche alla ricerca di protezione, serenità, di calore e accoglimento da parte della madre.

STILI DI ATTACCAMENTO

Il comportamento dei bambini con le loro figure primarie di caregiver, ha permesso di catalogare vari stili di attaccamento:

1. attaccamento sicuro

2. attaccamento insicuro-ambivalente

3. attaccamento insicuro-evitante

4. attaccamento disorganizzato-disorientato

In base alle risposte ai suoi bisogni della figura di attaccamento (il caregiver), il bambino struttura uno specifico “stile di attaccamento”, che potrà essere funzionale o meno nel creare e mantenere relazioni intime con le persone importanti in età adulta.

Crescendo, questa modalità diventerà un Modello Operativo Relazionale che guiderà la creazione e la gestione delle future relazioni sulla base di come si considera se stessi, e su ciò che ci si aspetta dall’altro e dalla relazione.

 

GLI STILI DI ATTACCAMENTO NEI CAVALLI

L'area di studio è sicuramente tra le più intriganti, anche perché è agli albori, ma per applicarcisi bisogna tenere lontani i pregiudizi cognitivi:
 
1. Il mito dell'animale preda che fugge
 
I cavalli domestici non sono cavalli selvatici, sono anche capaci di altre risposte oltre alla sopravvivenza, risposte apprese grazie all'educazione ma anche grazie alla relazione.
 
2. L'attaccamento richiede più della familiarità
 
La familiarità di un cavallo ad un essere umano non indica necessariamente attaccamento, perché non tutte le relazioni sono qualitative dal punto di vista del cavallo. L'attaccamento sicuro, secondo i comportamentalisti, si sviluppa attraverso il nutrimento e la reattività ai bisogni e ai segnali non solo fisici, ma anche emotivi. La sintonizzazione relazionale serve a misurare l'attaccamento.
 
3. Stili di attaccamento
 
Negli umani e nei pets non si parla di un solo tipo di attaccamento, ma di stili. Ad esempio, fornire leccornie al cavallo come premio può sviluppare un attaccamento opportunista, che non significa però che sia un attaccamento sicuro nella formazione di legami stabili e condizionanti del comportamento. Se il caregiver è emotivamente assente, il cavallo potenzialmente se ne accorge. Se il cavallo sta 23 ore al giorno in box, per uscire solo per lavoro eterodiretto,  probabilmente nessuna leccornia contribuisce a uno stile di attaccamento sicuro.
 
4. La personalità del cavallo
 
L'attaccamento può essere, almeno in parte, determinato da tratti di personalità, che possono anche essere mitigati da passate esperienze avverse. Ci sono cavalli estroversi e cavalli introversi, solo per dirne una.
 
5. Variabili esterne che influenzano la capacità di attaccamento
 
Come un cavallo viene gestito, influenza sicuramente le sue capacità relazionali e anche la sua storia pregressa di relazione con umani, visto che i cavalli tendono a cambiare spesso di mano.

 

Conclusioni

In mancanza di studi che, senza pregiudizi cognitivi, e analizzando tutte le possibili variabili, mettano in luce gli stili di attaccamento nei cavalli domestici, è impossibile dire che i cavalli non siano affatto in grado di attaccarsi affettivamente ai loro umani, una possibilità che sembra improbabile visti i tanti sostenitori appassionati del legame persona-cavallo.

Prima di concludere che gli istinti ancestrali dei cavalli impediscano l'attaccamento sicuro agli umani, sarebbe saggio definire con precisione i termini e studiare le varie variabili di relazione, più o meno qualitativa, che si può instaurare tra un umano e il suo cavallo e che potrebbero spiegare i risultati contrastanti delle poche ricerche sin qui pubblicate.

C'è ancora molta strada da fare per indagare scientificamente la relazione persona/cavallo, mentre vari libri pubblicati da persone comuni, senza ambizioni scientifiche, solo sulla base delle proprie esperienza personali, sembrano validare la possibilità di attaccamento sicuro persona/cavallo in circostanze di buona gestione e di buona relazione.

Studio citato:

Arrazola, A. & Merkies, K. (2020). Effetto dello stile di attaccamento umano sul comportamento e sulla fisiologia del cavallo durante le attività assistite da cavalli: uno studio pilota. Animali, 10(7), 11156.