Maltrattamento animale: profilo dell'autore del reato, tipologia della violenza e forme di controllo è una ricerca di Gisele Kronhardt Scheffer pubblicata sul Forum of Animal Law Studies nel 2021.
La ricerca si propone di affrontare il maltrattamento degli animali analizzando il profilo criminologico dell'autore del reato in termini di genere, età e condizione sociale. Discute anche le probabili cause di condotta criminale contro gli animali. Verifica, attraverso l'analisi e l'interpretazione dei dati raccolti in un questionario applicato ai veterinari brasiliani, i casi di maltrattamento degli animali e il profilo dell'autore del reato. Infine, compila le misure di sensibilizzazione esistenti in Brasile e in altri paesi e propone soluzioni ai problemi sollevati.
Parole chiave: animale; abuso; profilo dell'autore del reato; cause di maltrattamento; misure di sensibilizzazione.
Al termine della ricerca si conclude che, nonostante la vicinanza tra uomini e animali, sono innumerevoli i casi di maltrattamento che ancora si verificano. In nome dell'antropocentrismo, l'essere umano ha il diritto di decidere del destino di altri esseri.
Attraverso i dati raccolti, si verifica che il profilo del maltrattatore animale nella regione indagata è l'individuo di genere maschile, di età compresa tra i 20 ei 40 anni, ad eccezione degli accaparratori (accumulatori di animali), dove predomina il genere femminile. Si riscontra inoltre che lo stato sociale delle famiglie influisce sull'animale e la causa principale dell'abuso è la negligenza o l'ignoranza in relazione al benessere dell'animale.
Dal punto di vista sociale, poiché gli animali sono meno apprezzati degli umani, non sono sempre considerati degni di considerazione morale. Legalmente, gli animali sono considerati proprietà e questo status li rende facili bersagli di abusi. Gli umani determinano le leggi e le regole riguardanti il trattamento riservato agli altri esseri e, poiché gli animali non possono parlare da soli, non sono in grado di difendersi e sono obbligati a patire l'abuso.
Nonostante gli studi insufficienti sull'argomento in Brasile, tramite la ricerca è stato possibile raggiungere gli obiettivi proposti, attraverso il lavoro di ricercatori di altri paesi e la raccolta di dati da parte dei veterinari.
Sembra che la via più efficace per evitare e non più riprodurre il ciclo dell'abuso sia l'educazione, con la conseguente presa di coscienza del rispetto della vita in tutte le sue forme.
È possibile cambiare la triste immagine della crudeltà verso gli animali. Ma molto resta da fare. La ricerca che è stata condotta è considerata estremamente rilevante, per l'unicità dell'argomento, ma c'è ancora molta strada da fare prima che gli esseri umani si lascino alle spalle il pensiero antropocentrico e specista. Tale abbandono è essenziale affinché gli animali vengano visti non come cose, ma come esseri che devono essere rispettati in quanto soggetti di diritti.
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