Se si crede veramente che occorra abolire la macellazione del cavallo ad impiego ludico sportivo, significa tenere nel sistema i cavalli, quale che sia la loro età, cercando di preservarli in salute e benessere il più a lungo possibile.

L'uso di cavalli più anziani per attività atletiche e / o ricreative deve diventare una pratica comune, con molti animali che continuano a gareggiare attivamente o lavorare anche in età superiore ai 20 anni.

Certamente i cavalli anziani mostrano una riduzione correlata all'età nella capacità di eseguire esercizi fisici intensi; tuttavia, anche se il cavallo una volta anziano può fare meno, non deve venire a mancare la volontà del proprietario di continuare a mantenerlo, semplicemente indirizzando la propria attività ad impieghi più ludici e meno agonistici.

I progressi nelle cure mediche e la comprensione dei requisiti nutrizionali e di attività dei cavalli geriatrici hanno portato molti cavalli a vivere bene tra i 20 e i 30 anni. Pertanto, vi è una maggiore richiesta di una conoscenza più approfondita degli effetti dell'invecchiamento sulla capacità di esercizio e dovrebbero nascere e svilupparsi sempre più circuiti dedicati ai cavalli geriatrici e al loro benessere e divertimento insieme agli umani loro proprietari.

Cavalli anziani possono ancora fare le passeggiate in natura e la monta in piano in rettangolo, oltre a una marea di attività a basso impatto fisico.

I cavalli in pensione hanno bisogno di un esercizio leggero (se possibile), proprio come gli anziani umani, per mantenere la mobilità, il tono muscolare e la condizione generale del corpo.

A loro piace avere un lavoro. La maggior parte dei cavalli anziani ha avuto un lavoro ad un certo punto della vita, quindi mantenerli impegnati può aiutare a prolungare la loro salute e il loro benessere mentale.

La toelettatura, assimilabile ad un massaggio, li aiuta nella circolazione del sangue, della salute della pelle / del pelo.

Sono tantissime le attività dilettevoli che è possibile fare con i cavalli anziani, basta smettere di praticare il culto del giovanilismo in equitazione.

Respingere il giovanilismo in equitazione

Da questo punto di vista, per giovanilismo si intende il culto del cavallo giovane e lo scarto sistematico degli anziani.

Non è certo facile, per chi vive nell'ambiente convenzionale dell'equitazione sottrarsi alle sirene pubblicitarie che continuamente propongono di investire in un cavallo più giovane e prestante, ma è doveroso per i proprietari amorevoli e responsabili, contrari alla macellazione dei cavalli, non cedere a quelle sirene.

Occorre capire che parecchi istruttori di equitazione vivono principalmente di commercio di cavalli, non di lezioni. Per loro dunque è determinante mantenere vivo il giovanilismo che permette loro di chiedere agli allievi di buttare via il vecchio per comprare il nuovo (magari in nero, per frodare il fisco con i guadagni).

Nel nome dell'accanimento agonistico, si spingono persone (per nulla vocate a fare una carriera nel mondo degli sport equestri) a cambiare cavalli, il tutto al solo fine del maggiore guadagno per l'istruttore e per la filiera dell'equitazione consumistica.

Questo paradigma d'equitazione non fa certo onore al mondo del cavallo, e va ridimensionato con l'impegno di tutti coloro che possono esprimere cuore e intelletto, e non solo mercificazione del proprio operato asservito a generare più profitti sulle sofferenze altrui.

Accettare che l'invecchiamento è parte integrante del periodo di maturazione di una persona e di un cavallo, insieme

L'equitazione ha bisogno di maggiore etica, che passa anche attraverso il cambio dei paradigmi. Il cavallo è per tutta la vita, e con lui si possono affrontare più fasi, che insegnano anche molto di se stessi, se si accetta che il cavallo, come l'essere umano, ha un'età dell'attività e una degli impedimenti legati alla maggiorazione dell'età e/o agli infortuni.

Quando l'animale invecchia e non è più competitivo, arriva il tempo migliore per costruire una relazione profonda e appagante dal punto di vista spirituale. Il cavallo anziano ci insegna a trasformare quello che prima abbiamo preso da lui in un’occasione di servizio e di restituzione.

Rifiutarsi di affrontare questa fase, vivere solo dell'ebrezza dell'iniziazione, senza mai consolidare i rapporti, non insegna ad affrontare le fasi della vita e conduce a chiudersi in un bieco egoismo che si riflette poi in un ambiente, quello dell'equitazione, non proprio sano mentalmente ed eticamente, che è lo specchio dell'attuale.

Il cavallo può essere una scuola di vita, ma solo se di lui si accetta anche il passare del tempo, tenendolo, anziché buttare la sua vita.