Sam Shepard è stato dei pochi uomini di cavalli ad aver raggiunto, al tempo stesso, un ruolo di gigante nel mondo della arti. Ha saputo portare l'immaginifico su questi animali nei teatri, nei film, nei libri e persino negli studi di scienze sociali sui sogni.
Sam Shepard è stato attore, commediografo e scrittore, considerato dalla critica erede del grande teatro americano. Con la sua capacità di mediazione tra cultura alta e cultura bassa, tra ricerca sperimentale e tradizione popolare, tra adesione ai valori americani e critica ai miti della società del benessere, ha ottenuto grandissimi successi sia come drammaturgo e scrittore, sia come attore.
Come attore, ha recitato in oltre sessanta film e ha ricevuto una nomination all’Oscar nel 1984 per Uomini veri. È stato finalista per il W. H. Smith Literary Award per la sua raccolta di racconti Great Dream of Heaven. Membro della American Academy of Arts and Letters, ha ricevuto la Gold Medal for Drama ed è stato inserito nella Hall of Fame dell’American Theater.
La sua commedia Buried Child ha ricevuto un premio Pulitzer nel 1979; altri importanti lavori sono Curse of the Starving Class del 1978, True West del 1980 e A Lie of the Mind del 1985.
Tra i libri editi in Italia ricordiamo: La luna del falco; Menzogne della mente; Motel chronicles; Pazzo d'amore; Scene americane; Simpatico; Attraverso il Paradiso; Il grande sogno; Spiare la prima persona.
Shepard uomo di cavalli
Sam Shepard è morto nel suo ranch in Kentucky all'età di 73 anni nel 2017, dopo una vita intera trascorsa tra i cavalli. Era cresciuto in un Ranch californiano e aveva trascorso la vita, oltre che come drammaturgo e attore, come uomo di cavalli. Da giovane cavalcava nei rodei mentre recitava in compagnie teatrali e si apprestava a diventare un drammaturgo di fama internazionale. Tra le tante cose che ha fatto con i cavalli, si è dedicato ai rodei, alle corse di appaloosa, al team roping, al polo, all'hunting, fino a che non ha deciso di concentrarsi sull'ippica.
Sono diverse le opere teatrali in cui ha voluto dare sfogo al suo amore per i cavalli e alle metafore attorno ad essi. Mai nessuno fino alla prima all'Abbey Theatre nel 2007 di "Kicking a Dead Horse" aveva portato sul palco un equino morto. La figura del cavallo morto sul palco è stata valutata dai critici teatrali come una metafora della morte del sogno americano, anche collegando l'opera con la sua altra "Geography of a Horse Dreamer (1974)", in cui ripercorre lo stesso tema di fondo.
In veste di attore, aveva anche interpretato l'allenatore Frank Whitely nel film Ruffian. Ruffian, una purosangue, (Kentucky, 1972 - Hempstead, 1975) fu una cavalla da corsa statunitense che purtroppo, come molti cavalli nelle corse, non visse a lungo. Sulla sua breve vita fu realizzato nel 2007 un film dal titolo Ruffian - Veloce come il vento.
Il libro forse più incentrato sulla sua vita da Cowboy, è "Day out of Days", una raccolta di storie ambientate principalmente nel fertile paesaggio immaginativo del West americano, scritte con il lirismo conciso, dettagli cinematografici e l'umorismo ironico che sono diventati i marchi di fabbrica di Sam Shepard.
Il suo ultimo interesse per i cavalli si è orientato sui purosangue da corsa. Possedeva e gestiva la Totier Creek Farm a Midway, Kentucky, dove allevava galoppatori, ma li faceva anche correre negli ippodromi in qualità di proprietario.
Alla fine, la Totier Creek Farm di Shepard ha allevato 69 puledri, di cui 46 - esattamente due terzi - hanno vinto dei premi. Alcune delle cavalle che ha allevato le ha portate anche a correre, con risultati di rispetto. In tutto, Totier Creek, pare abbia generato guadagni per circa $ 3 milioni.
Parole chiave: Sam Shepard; cavalli; sogni; immaginazione; studi sugli animali, nostalgia del passato.
La nascita e la morte del cavallo nel sogno americano
Per Shepard i cavalli erano nella sua tradizione e DNA, ma si rendeva conto che non facevano oramai più parte del mondo normale delle persone nel 21 ° secolo e che la stragrande maggioranza dei contemporanei non sapeva nemmeno o non si preoccupava di cosa fosse un cavallo. Il cavallo, il cowboy, la vita rurale: tutte queste cose invece, per lui, erano parte dalla storia umana e il cavallo un amico inseparabile di avventure.
Per Shepard, non si trattava tanto di convertire le persone alle corse di cavalli o a qualche altra disciplina con essi, un compito senza speranza, condannato dalla marcia della storia. Piuttosto, si sforzava di sostenere il sogno dei cavalli nelle persone già coinvolte perché la loro motivazione ad andare avanti fosse forte.
"Se la marea della storia si è ribaltata contro di noi", Shepard consiglia: "Almeno manteniamola autentica". In una sua intervista disse: "Ricordiamoci, finché le corse di cavalli sopravvivono esemplificano un inseguimento di un sogno umano che, in realtà, è tutto incentrato sul nostro grande amico: il cavallo".
In definitiva nella sua maturità Shepard si era trasformato in un grande nostalgico, il suo sogno sui cavalli rifletteva forse il sogno americano alla deriva, la possibilità dell'uomo comune di fare fortuna.
Finché il sogno del cavallo è vivo, tutto pare passibile, ma se quel sogno muore, si interrompe la possibilità della ricerca pionieristica per un mondo migliore.
Sulla creatività del sogno e il suo fallimento
Il lavoro sui sogni è una delle scoperte più significative per la crescita personale e la terapia della mente del padre della psicologia S. Freud, che divenne maestro nella loro interpretazione. Per Freud i sogni sono quei processi di trasformazione dei pensieri inconsci, una sorta di sintomo nevrotico della formazione di compromesso tra desideri inconsci infantili e difese strutturate dell'adulto. L’insufficiente sviluppo della capacità di sognare può causare un “disturbo del sogno”, la condizione di cui soffre l’individuo che non sogna. In sostanza, se non si sogna non si possono migliorare le proprie vite.
Di qui, per Shepard, la necessità di mantenere vivi i sogni sui cavalli, come metafora di desiderio di conquista di benessere diffuso.
Referenze e approfondimenti:
The Rise and Fall of the Horse Dreamer in Sam Shepard’s Drama