L’oleolito o olio macerato è il risultato della macerazione di una pianta in un olio vegetale. In questo modo i componenti liposolubili della pianta vengono rilasciati nell’olio, arricchendolo di sostanze utili per massaggi, unguenti e creme.
È bene verificare che la pianta prescelta contenga effettivamente attivi liposolubili e non solo idrosolubili, altrimenti è preferibile optare per un estratto idroglicerinato o una tintura.
Come fare un oleolito: i 3 passaggi fondamentali:
1) l’olio vegetale ad uso cosmetico (si può scegliere tra vinaccioli, riso, jojoba; l'olio di mandorle è il meno costoso ma irrancidisce prima);
2) l'erba terapeutica, scelta in base alle proprietà che si vogliono ottenere da usare secca o fresca a seconda del tipo di pianta. Si possono combinare diverse piante o sceglierne una sola. L'erba deve essere completamente immersa nell'olio vettore. Procedimento:
- digestione a freddo – in un barattolo ermetico si colloca la droga ricoperta di olio e si lascia a macerare al buio (ad esempio in una credenza) per 30-40 giorni, agitando il barattolo un paio di volte a settimana;
- digestione solare – in un barattolo ermetico si colloca la droga ricoperta di olio e si lascia macerare al sole, coperta di stagnola (salvo in casi in cui ci debba essere diretta luce solare, come per l’oleolito di iperico), per circa 15 giorni; è un metodo più rischioso per l’irrancidimento dell’olio, ma inevitabile nel caso di piante fresche. Inoltre bisogna via via eliminare l’acqua che si deposita sul fondo, persa dalle piante fresche;
- digestione a bagnomaria – in un barattolo aperto si colloca la droga ricoperta di olio e si lascia a bagnomaria a fuoco molto basso per circa tre ore.
3) Il filtraggio: è consigliabile filtrare in due fasi, la prima con un semplice colino per eliminare il grosso dell'erba spremuta che era immersa nell'olio vettore (spremendone fuori la maggior quantità di olio possibile, con una forchetta o uno schiacciapatate), la seconda con una garza, un fazzoletto di cotone a trama fitta o un filtro da caffè, per eliminare le impurità più sottili.
Conservazione dell’oleolito:
Una volta pronto l’oleolito, si può conservare in un barattolo a chiusura ermetica, lontano dalla luce diretta e da fonti di calore, per circa uno-due anni. Per migliorare la conservazione, si possono aggiungere una decina di gocce di vitamina E (tocoferolo) che funge da conservante naturale.