Nel prendere un cavallo, occorrerebbe pensare se, oltre a potergli dare da mangiare e potersi permettere un luogo di detenzione a norma per equidi, si è in grado anche di farlo felice. Se la risposta è sì, vale la pena la relazione anche dal punto di vista del cavallo; se è no, il cavallo potesse scegliere, probabilmente eviterebbe la relazione.
Oltre alle cure di base, cibo, acqua, luogo idoneo per ospitare equini, cure veterinarie e podologiche al bisogno, diciamo il minimo essenziale, che basta per i requisiti di legge, in una società di benessere avanzato, che coinvolge anche gli equini domestici, è d'obbligo pensare anche ai bisogni secondari, quelli finalizzati non solo a preservare la salute, bensì a massimizzarla per ottenere il benessere psico-fisico dell'animale, ovvero la sua felicità.
Essere in salute (assenza di malattie diagnosticate) ed essere felice non è la stessa cosa, né per un essere umano, né per un cavallo.
Ecco di seguito i beni secondari, non trascurabili, per la felicità degli equini:
Esercizio
Cavalli e pony richiedono un adeguato esercizio fisico oppure la libertà di esercitarlo a piacimento. e questo richiederà tempo e sforzo da parte del proprietario o custode. La maggior parte degli equini scuderizzati potrà trarre beneficio dall'affluenza giornaliera nei recinti di sgambamento (paddocks) o pascoli, dove è possibile socializzare con simili.
Questa buona pratica può alleviare i vizi da stalla (ticchio d'appoggio, ballo dell'orso e similari). Se l'affluenza ai recinti non è fattibile, il cavallo scuderizzato dovrebbe ricevere esercizio quotidiano regolare, a meno che non ci sia il parere contrario di un veterinario per questioni di salute.
Formazione
• I cavalli richiedono una gestione calma, coerente e competente. I cavalli rispondono meglio all’ approccio fermo ma gentile. Se non siete sicuri di come gestire al meglio il cavallo, è utile cercare la consulenza di un operatore del settore.
• E' disdicevole provocare sofferenze inutili agli animali, quindi ogni disciplina equestre deve essere adeguata e misurata alle possibilità dell'individuo equino, includendo tra i fattori da tenere in considerazione la sua età, le condizioni di salute, le sue predisposizioni e la sua indole.
• Qualsiasi metodo di contenimento utilizzato per facilitare la gestione del cavallo dovrebbe essere il più delicato ed efficace tra quelli disponibili, praticato da una persona competente e solo per il periodo minimo necessario. I sedativi devono essere utilizzati solo se prescritti da un veterinario. La posta permessa solo per lo stretto tempo necessario, non può essere un metodo di detenzione fissa.
Socializzazione
• I cavalli sono animali da branco e preferiscono vivere in gruppi sociali. Idealmente gli equini necessitano di vivere con membri della loro stessa specie ma, ove ciò non sia possibile, si può pensare ad animali compatibili, come le caprette. Godono della presenza dell'uomo e quindi se non hanno altri equini a fare loro compagnia avranno necessità di un contatto più frequente e assiduo con gli esseri umani. Gli asini hanno esigenze ancora più elevate di socializzazione e possono ammalarsi se separati da un compagno.
• I cavalli vanno trattati come individui, anche se tenuti in gruppo. Se si ha intenzione di formare nuovi gruppi si devono prendere alcune precauzioni iniziali, nella fase di adattamento. Il rischio può essere ridotto aumentando lo spazio a disposizione e/o inserendo l'individuo nuovo per lassi di tempo brevi per cominciare. Altra precauzione fondamentale, togliere i ferri ai posteriori a tutti gli equini durante il periodo di introduzione. Il gruppo va monitorato fino a che l'inserimento del nuovo soggetto non sia andato a buon fine.
• Tra i cavalli che vivono in gruppo si sviluppa un ordine gerarchico. E' importante essere consapevoli della possibile predominanza di alcuni individui e prestare attenzione affinché a tutti i cavalli sia assicurata l'alimentazione e l'acqua di cui hanno bisogno. Gli individui in gruppi più grandi sono suscettibili a maggiore competizione per il cibo, per l'acqua, per il riparo e per la posizione sociale. Devono essere adottate misure per identificare gli individui che hanno maggiori difficoltà e quindi esigenze di controllo più elevate.
• Individui aggressivi potrebbero necessitare di un posto a parte. Individui incompatibili vanno tenuti separati. Tra i soggetti per i quali va considerata una sistemazione separata ci sono: stalloni, puledri, soggetti con testicoli ritenuti o castrazione incompleta, cavalle gravide o con puledro in allattamento.
• Come regola generale, più cavalli si hanno maggiori sono il tempo, lo sforzo e le risorse necessarie per salvaguardare il loro benessere.
• Gli stalloni hanno esigenze particolari e non sempre sono accettati nelle gestioni di gruppo, perché potrebbero diventare competitivi, specialmente se ci sono femmine nel circondario. Se si tratta di soggetti che non possono essere castrati, è importante che ricevano adeguatamente l'esercizio fisico e la stimolazione ambientale di cui hanno comunque bisogno. Tenuti a parte è un conto, isolati e reclusi un altro.