L'artiglio del diavolo è una pianta utilizzata in naturopatia umana e animale. E' considerato un antinfiammatorio e analgesico, in grado di fornire sollievo dal dolore a cavalli e pony e ridurre l'infiammazione delle articolazioni equine.
Può essere in taluni casi un'alternativa ad anti infiammatori sintetici con l'ulteriore vantaggio di non avere gli effetti collaterali di questi medicinali o di poter fare periodi più lunghi di somministrazione, come nel caso di cavalli anziani con patologie articolari croniche.
Il nome artiglio del diavolo si riferisce ai frutti simili ad artigli dell'arbusto (Harpagophytum procumbens) da cui viene estratto il composto benefico. Erbacea perenne, rampicante, presenta germogli che si originano da una radice tuberosa aderente alla terra. Le foglie sono erette, picciolate, carnose e lobate. Dalle ascelle fogliari nascono fiori porpora, singoli. I frutti sono legnosi, frastagliati, muniti di spine uncinate, che ricordano artigli.
Proprietà dell'artiglio del diavolo
L’artiglio del diavolo è impiegato da secoli nella medicina tradizionale dei popoli sud-africani, per la cura di vari problemi del sistema osteo-articolare. L'efficacia analgesica e anti-infiammatoria dell'artiglio del diavolo si è dimostrata particolarmente attiva nelle situazioni che causano dolore e infiammazione a tendini, muscoli, ossa, mal di schiena, contusioni.
A questo vegetale, se assunto per via orale, data dalla presenza di molti principi amari, è attribuita la capacità di stimolare la produzione dei succhi gastrici. Tale caratteristica rende i rimedi erboristici a base di artiglio del diavolo per uso orale controindicati in caso di gastrite, ulcere gastriche e durante l’assunzione di altri antinfiammatori di sintesi, perché aumenterebbe gli effetti dei farmaci e i relativi effetti secondari o indesiderati.
Modalità d'uso
USO INTERNO: si trova in commercio sotto forma di integratori per la dieta.
USO ESTERNO: Pomate e gel a base di artiglio del diavolo sono indicate in tutte le forme d’infiammazione articolare.
Per il dosaggio, che dipende dalla formulazione, è meglio seguire le raccomandazioni del produttore che si troveranno sulla scatola del prodotto o quelle del veterinario che ha consigliato il composto se l'uso è orale.
Accenni storici
Pianta originaria dell'Africa meridionale e orientale, si trova frequentemente nell'altopiano sudafricano del Transvaal, nelle aree desertiche e di savana.
Le sue proprietà medicinali sembra siano state scoperte dalle varie popolazioni del sud dell'Africa che la usavano in decozione per trattare problemi digestivi, forme reumatiche, artriti e per ridurre la febbre.
Un aspetto curioso della pianta è la capacità dei frutti dotati di spine uncinate d’intrappolare piccoli animali che in taluni casi, rimanendo bloccati, muoiono di fame e sete. Mentre ferisce uomini o animali che inavvertitamente la calpestano, a causa del forte dolore che procurano i sui uncini alle zampe e ai piedi. Da cui il nome evocativo di dolore e morte.
AVVERTENZE!
- Non somministrare alle fattrici in gravidanza perché può stimolare le contrazioni uterine.
- Non somministrare per uso interno in cavalli con problemi di grastrite o ulcera o che fanno farmaci di sintesi anti infiammatori, perché aumenterebbe l'effetto di quei farmaci creando danni collaterali.
- Per le competizioni negli sport equestri, essendo una sostanza vietata per il doping, se il cavallo necessita di trattamento anti infiammatorio, seguire le indicazioni di un veterinario per la posologia e i tempi di sospensione dallo sport perché il cavallo abbia recuperato dal suo problema e non risulti positivo all'antidoping.