Avrebbe abusato di due minorenni (di 13 e 16 anni all'epoca dei fatti) un istruttore di reining in un maneggio in Friuli Venezia Giulia, e per questo è stato condannato in primo grado dal tribunale ordinario a 4 anni e 8 mesi nel 2020.
Per l'accusa, gli abusi hanno configurato l'ipotesi di violenza sessuale continuata e aggravata. Il tutto si riferisce alla querela della madre di una delle due vittime.
Nel processo, celebrato su richiesta della difesa con rito abbreviato (quello che, in caso di condanna, garantisce lo sconto fino a un terzo della pena), l’imputato, ai domiciliari durante il processo per questi fatti, ha ottenuto la concessione delle circostanze attenuanti generiche in regime di prevalenza sulla recidiva. Nel valutare i fatti, il giudice ha tuttavia ritenuto gli episodi contestati slegati tra loro, negandogli la continuazione (che avrebbe ulteriormente ridotto la pena).
Erano stati i genitori di una delle vittime a presentare querela. L’occasione per sospettare dell’istruttore era arrivata nel corso di una trasferta, cui aveva partecipato anche la madre. Alloggiata con lui e la figlia nella stessa stanza di un bed&breakfast in una località veneta, la donna aveva sostenuto di aver sorpreso la figlia nel toccare le parti intime dell’uomo. Invitata a confidarsi, la giovane le aveva raccontato allora di avere già avuto due rapporti sessuali con il suo istruttore, mentre si trovavano nella sua abitazione, vicino al maneggio. E il suo racconto era stato confermato diversi mesi dopo, in incidente probatorio.
Il nome della seconda allieva, una friulana, era spuntato nel corso dei successivi accertamenti condotti dalla Polizia. La giovane, oggi maggiorenne, aveva però sempre giustificato quel rapporto, spiegando di essere legata sentimentalmente all'istruttore e di esserne innamorata. Questo però non comporta che il reato non ci sia stato, in quanto l'allieva era minorenne e un istruttore non può tradire il vincolo di fiducia legato all'insegnamento, durante il quale si trova in una posizione delicata, dove in nessun caso può sconfinare nell'intimità sessuale, neppure se l'allieva è innamorata di lui.
A entrambe l’imputato ha versato 10 mila euro di risarcimento e questo ha contribuito a evitare che si costituissero parte civile nel procedimento penale.
Il condannato aveva dichiarato di ricorrere in appello, ma non sappiamo come l'appello sia finito, probabilmente è stata confermata la condanna, visti i recenti esiti in giustizia sportiva.
In giustizia sportiva
Con sentenza n. 2/2023 del Tribunale Federale Sportivo FISE depositata e pubblicata a inizio del mese di aprile 2023, è stata disposta la radiazione del cavaliere e Tecnico federale di Reining Paolo Driussi.