Costa caro non rispettare certe sentenze.
Torbida e fangosa la vicenda che ha rovinato la reputazione qualche anno fa, nel 2016, a un ex campione di sport equestri nato austriaco, ma residente nel sud tirolo, che all'epoca aveva poco più di 40 anni e secondo l'accusa si relazionava intimamente con una quindicenne sua allieva, condanna confermata in appello a 3 anni e 8 mesi per abuso sessuale di minore.

Nella perizia che ha portato probabilmente alla condanna, vennero rilevate presunte alterazioni psicologiche importanti subìte dalla ragazzina a seguito della relazione cui venne indotta dal suo istruttore con un progressivo isolamento - dicono i periti - insorto nel periodo del rapporto. La ragazzina venne definita «plagiata e traumatizzata».

Risultato, radiato dalla FISE.

Per chi non frequenta i campi di allenamento e le gare, si poteva pensare "fine dei giochi". Eppure no, l'equestre ha conservato l'appeal nel mondo dell'equitazione, possiede una scuderia di famiglia, nessuno può impedirgli di essere spettatore delle gare a bordo campo.

Due operatori equestri hanno vuotato il sacco. E' così che 3 giovani donne sono state sospese in data 8 luglio 2019 dalla FISE per 6 mesi, per essere seguite dall'ex istruttore, che è stato visto a bordo campo ad una serie di gare, dando l'impressione di essere l'allenatore delle fanciulle.

Sarebbe curioso sapere se le fanciulle erano al corrente del passato del loro presunto allenatore (negano che fosse il loro istruttore), e il loro pensiero a proposito.

Lezione? Meglio rispettare le sentenze.

Decisione di sospensione del Tribunale Federale