Tutti sono d'accordo che serva più rispetto degli animali e dell'ambiente, ma su come arrivarci poi mancano le soluzioni condivise. Purtroppo non è semplice, perché sfruttare di meno ambiente e animali, diventare veramente ecologisti ed animalisti, richiede sposare valori diversi di vita e rivedere quei paradigmi consumistici su cui è impostata la vita contemporanea degli umani occidentali. Individualmente, l'unica cosa che si può fare è autoregolarsi a uno stile di vita più minimalista.

Cosa significa vivere eticamente nel rispetto di animali e ambiente?

Ognuno può darsi la risposta che vuole, in base a ciò che è disposto a sacrificare per l'obiettivo. Sicuramente, se il sacrificio viene richiesto non a se stessi, ma agli animali e all'ambiente, nulla cambia e si rimane nel paradigma antropocentrico dove manca equilibrio tra gli esseri umani, le altre specie e l'ambiente stesso. Se quello che si ricerca è maggiore equilibrio, il sacrificio occorre chiederlo a se stessi, non agli animali o alla terra. Questo significa rivedere le proprie necessità di consumo al ribasso, limitandosi a ciò che veramente serve e/o ha un minore impatto relativo nel ciclo di produzione.

La felicità può essere ricercata attraverso l'esperienza della vita stessa, anziché attraverso l'accumulo di beni. Se si deve determinare il "successo" di un individuo, in questo caso nel paniere viene inserito il computo di beni immateriali, come i valori, l'etica, la morale, la spiritualità. A ben vedere non c'è nulla di nuovo in questa filosofia, il minimalismo è sempre esistito ed è sempre stato rivendicato da cultori dell'essenziale.

Oggi essere minimalisti per amore degli animali e dell'ambiente significa aderire a una serie di direttive: Ridurre, Riciclare/Riusare, Rifiutare e acquisto Responsabile.

  • Ridurre: fare uno sforzo per comprare solo ciò di cui si ha veramente bisogno perché la produzione di beni, specialmente non necessari, ha sicuramente un costo per gli animali e la terra.
  • Riciclare e Riusare: non sprecare, tutto ciò che non si ricicla finisce per inquinare l'ambiente. Per questo si può agire in preventivo, con semplici accorgimenti per cui gli stessi beni, se riutilizzabili, non sono buttati via. Esempi pratici: usare gli stessi flaconi e riempirli del necessario, anziché comprare nuovi flaconi ogni volta. Ciò può essere fatto per l'acqua da bere, dove esistono le stazioni ecologiche di acqua potabile, e per tutta la cosmesi e i prodotti di pulizia, laddove esistono i rivenditori di sfuso.
  • Rifiutare: si tratta di declinare l'invito a comprare o supportare prodotti o servizi poco etici nel loro ciclo di produzione. Ad esempio, si può rifiutare di indossare pellicce a meno che non si tratti di pellicce ecologiche, prodotte senza pellami di animali. Nell'ambito di sport che impiegano animali, ci si può rifiutare di cambiare il proprio animale come se si cambiasse la racchetta nel tennis.
  • Acquisto Responsabile: quando si acquista qualcosa di cui si ha bisogno, si scelgono prodotti di cui si conosce l'origine e il modo di produzione, perché sia minimizzato lo sfruttamento ambientale o la crudeltà sugli animali. Ad esempio, scegliere prodotti che non sono stati testati su animali, o nel cui ciclo di produzione siano stati risparmiati elementi chimici inquinanti, ad esempio comprare abbigliamento solo dalla filiera "sostenibile", certificata per l'impegno ecologico.

Il processo di adozione di uno stile di vita consapevole

Non si può passare da una vita dedita al consumismo acritico, alla scelta di vivere da animalisti ed ecologisti, se si rifiuta di giudicare la società in cui viviamo e la deriva consumistica cui è soggetta in modo negativo. Qualsiasi cambiamento richiede dunque il fare delle scelte e integrarle non per una settimana, ma permanentemente, nel proprio modo di vivere.

Se non si sa da dove partire, ci sono una serie di risorse online tra cui blog, canali Youtube, oltre a documentari e libri stampati, per aiutare in questo sforzo di vivere consapevolmente dal punto di vista delle risorse animali e ambientali a cui si fa ricorso.

L'impronta ecologica di ciascuno per la sostenibilità

La violenza esercitata dalla società contemporanea su animali e ambiente è una questione complessa da affrontare. Il suo impatto sulla qualità di vita degli umani pure. Che lo si faccia per amore degli animali, dell'aria o dell'acqua pulita, dunque per amore di se stessi e per massimizzare la salute, propria o altrui, per lasciare un mondo migliore alle nuove generazioni o per qualsiasi altra motivazione, ridurre il proprio impatto su ambiente e animali è l'unico modo per essere più sostenibili per gli stessi.

L'impronta ecologica è una stima di quanti "pianeta Terra" servirebbero per sostenere l'umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita consumistico. Calcola la tua impronta ecologica online

Confrontando l'impronta di un individuo (o regione, o stato) con la quantità di terra disponibile pro-capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o meno.

Alla fine, quale che sia la motivazione dietro a ridurre la propria impronta ecologica, una sola cosa è certa, va fatto: per il bene proprio, della collettività, degli animali e del pianeta.

Grazie se sceglierai di diventare anche tu, a tuo modo, ecologista ed animalista, informandoti sulle opzioni per massimizzare la tua scelta, aderendo ad uno stile di vita minimalista, che risparmi agli animali sofferenze gratuite e che preservi l'ecosistema al suo meglio.